Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Da pillola a antipertensivi,alcuni farmaci causano gengiviti

Da pillola a antipertensivi,alcuni farmaci causano gengiviti

Aimetti (SIdP), se si assumono, bisogna informare il dentista

ROMA, 19 marzo 2019, 12:26

Redazione ANSA

ANSACheck

Da pillola a antipertensivi, alcuni farmaci causano gengiviti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da pillola a antipertensivi, alcuni farmaci causano gengiviti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Da pillola a antipertensivi, alcuni farmaci causano gengiviti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dai contraccettivi orali agli antipertensivi, alcuni farmaci contribuiscono a provocare gengiviti. Un problema che può causare un aumento dei batteri nel tessuto parodontale e alterare, nel tempo, anche la stabilità dei denti in chi ha già una predisposizione.


    Come evidenziano studi recenti e una nuova classificazione delle malattie parodontali, alcuni medicinali di uso comune possono avere, come effetto indesiderato, un aumento del volume e del sanguinamento gengivale. In particolare tre le tipologie di farmaci interessate: gli anticovulsivi impiegati per il trattamento dell'epilessia (come fenintoina e sodio valporato), i calcio-antagonisti utilizzati come anti-ipertensivi (come nifedipina, verapamil, diltiazem, amlodipina, felodipina) e, ancora, gli immunoregolatori, come le ciclosporine, usati in soggetti che hanno subito un trapianto. A necessitare attenzione sono anche i contraccettivi orali se usati in alte dosi.


    "L'aumento dell'infiammazione e del volume gengivale che ne consegue non si presenta in tutti i pazienti che ne fanno uso.
    Inoltre gli effetti possono variare anche nella stessa persona, a seconda dell'età o dal cambio di abitudini, come l'aumento o la cessazione del fumo e una più o meno accurata igiene orale", spiega Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP). Ma come avviene?

"In base a meccanismi diversi, l'aumento del volume gengivale indotto da questi farmaci favorisce l'accumulo di placca batterica sulla superficie dentale vicino alla gengiva. Questa, a sua volta, ne causa l'infiammazione. Quindi, se si assumano questi farmaci, bisogna informare il dentista e, in caso di necessità recarsi da un parodontologo per una visita di controllo", prosegue Aimetti, professore di Parodontologia all'Università di Torino. Nella maggior parte dei casi basta una rimozione professionale della placca e del tartaro associata ad una correzione delle manovre di igiene orale a casa. Nei casi più gravi, "di comune accordo con il medico di famiglia e lo specialista, si può valutare l'eventuale sostituzione della terapia farmacologica".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza