La sinusite può anche essere causata
da un problema dentale: in questo caso, non infrequente, per
risolverla bisognerà 'rimuovere alla radice' la causa con
l'aiuto del dentista piuttosto che ricorrere alle classiche
terapie (gli antibiotici) prescritte per la sinusite, un
processo infiammatorio che si manifesta con mal di testa specie
al mattino, localizzato sulla radice del naso e sulle orbite, ma
anche con secrezioni nasali
Lo spiega in un'intervista all'ANSA Cristiano Tomasi,
Associato presso il dipartimento di Parodontologia
all'Università di Göteborg (Svezia) e membro della Società
Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIDP).
Spesso le radici di molari e premolari superiori, spiega,
finiscono proprio in prossimità con il seno mascellare - una
cavità piena d'aria localizzata a livello degli zigomi. Se uno
di questi denti si infetta, l'infezione può facilmente
diffondersi fino al seno mascellare. A questo punto si può
instaurare una sinusite cosiddetta 'odontogena' (secondaria), e
non di rado il paziente non è consapevole della reale causa dei
suoi sintomi che piuttosto riferisce a problemi delle vie
respiratorie o a problemi allergici. Il problema, spiega Tomasi,
è che non è infrequente che l'infezione del dente sia
asintomatica e questo rende più difficile la corretta diagnosi
di sinusite secondaria di natura odontogena.
In presenza di questa sinusite, ribadisce l'esperto, la cura
con antibiotici non serve a niente se non si rimuove il problema
dentale che l'ha causata.
La soluzione, quindi, è intervenire sul dente che ha
l'infezione anche con la devitalizzazione se necessario, cioè
l'eliminazione del nervo nella radice del dente rimuovendone la
polpa.
E non è tutto, la sinusite secondaria si può sviluppare anche
per una parodontite molto grave, quando si crea una tasca
gengivale talmente profonda che arriva fino al seno mascellare.
E poi anche un impianto dentale installato in prossimità del
seno e che sviluppa una peri-implantite può dare una infezione
secondaria che può causare la sinusite, prosegue Tomasi; così
come pure l'estrazione di uno dei denti superiori se, appunto,
c'è una comunicazione tra cavità orale e seno mascellare
(condizione di cui il dentista si può appurare con una manovra
specifica al momento dell'estrazione).
"Di frequente - conclude Tomasi - noi dentisti veniamo
chiamati a valutare pazienti con i sintomi della sinusite che
non hanno trovato giovamento, se non temporaneo, dalle terapie
antibiotiche, e a indicare, se il sospetto diagnostico lo
suggerisce, una terapia odontoiatrica adeguata. È dunque
importante un dialogo tra otorinolaringoiatra e odontoiatra in
queste situazioni".
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