Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La musica rafforza e stimola il cervello dei bambini

Redazione ANSA ROMA

(ANSA)- ROMA, 15 NOV - Suonare uno strumento musicale è un ottimo allenamento per il cervello. Si rafforzano alcune aree e le reti cerebrali responsabili del processo decisionale, della capacità di concentrazione e dell'inibizione degli impulsi. Per avere dei benefici bastano due anni. Emerge da una ricerca della University of Southern California, pubblicata su Cerebral Cortex. Quelli presentati dagli studiosi sono i risultati di una ricerca iniziata nel 2012 e ancora in corso. Inizialmente, i ricercatori avevano mostrato che la formazione musicale accelera la maturazione nelle aree del cervello responsabili dell'elaborazione del suono, dello sviluppo linguistico, della percezione del linguaggio e delle capacità di lettura. Per il nuovo studio sono stati monitorati 20 bambini, che hanno iniziato a suonare tramite l'Orchestra filarmonica giovanile di Los Angeles a 6 o 7 anni. I ragazzi sono stati confrontati con altri due gruppi di coetanei: 19 giovani che erano inseriti in alcune attività sportive e 21 che non facevano parte di specifici programmi extra-scolastici. I risultati di alcuni esami ad hoc hanno evidenziato nei musicisti cambiamenti nello spessore e nel volume delle regioni del cervello impegnate nell'elaborazione del suono. Queste regioni, chiamate "zone di associazione uditiva", si trovano appena sopra le orecchie.
    Oltre a questo, una robustezza maggiore della materia bianca, segno di connettività più forte, nel corpo calloso, un'area che consente la comunicazione tra i due emisferi del cervello.
    Secondo un altro studio dello stesso team di ricerca pubblicato su PLoS One, inoltre, di fronte a uno stimolo, nei giovani musicisti vi era un maggior 'impegno' della rete cerebrale coinvolta nel processo decisionale. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA