Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Distress respiratorio acuto colpisce migliaia di neonati l'anno

Può essere fatale in 30% dei casi, messi a punto criteri diagnosi

Redazione ANSA ROMA

Anche il neonato può soffrire di sindrome da distress respiratorio acuto, un'insufficienza respiratoria che può esser fatale nel 30% dei casi. La scoperta, frutto di uno studio che ha visto la partecipazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet Respiratory Medicine e ha portato alla definizione dei criteri diagnostici che permetteranno di fare la differenza nella cura dei piccoli pazienti.
    La sindrome da distress respiratorio acuto (Acute respiratory distress syndrome, ARDS) è caratterizzata da un'insufficienza respiratoria spesso di grado estremo, che può far crollare l'ossigenazione a valori incompatibili con la sopravvivenza. Si è sempre ritenuto colpisse solo pazienti adulti, mentre col tempo ci si è resi conto che può insorgere a qualunque età. Tuttavia nel neonato non ci sono dati epidemiologici precisi: tra quella da inalazione da meconio e quella dovuta a sepsi, si stima che solo in Italia migliaia di bambini ogni anno ne siano colpiti. Di qui il Progetto internazionale "Neonatal ARDS", che ha avuto come primo obiettivo quello di produrre una definizione internazionale di sindrome da distress respiratorio acuto neonatale valida per tutto il primo mese di vita del bambino: ovvero la presenza di un'insufficienza respiratoria acuta entro 7 giorni dalla comparsa di un fattore scatenante (trigger) per esempio una polmonite diffusa; immagini di opacità polmonare diffusa e bilaterale; deficit di ossigenazione. Tutto questo però non in presenza di edema polmonare di origine cardiaca, prematurità polmonare o anomalie congenite.

"La disponibilità della definizione favorirà la ricerca nel campo sia perché i pazienti sono finalmente individuati e classificati sia perché si è creato un network di centri che se ne occupano", spiega Giorgio Conti, Direttore Terapia Intensiva Pediatrica della Fondazione Policlinico Gemelli, "ci sono quindi tutti i presupposti per giungere a trattamenti più efficaci per la gestione della crisi respiratoria nel neonato e anche per una cura definitiva".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA