(ANSA) - ROMA, 2 OTT - Per la maggioranza dei pazienti (fino
a 3 su 4) l'ADHD - la sindrome da iperattività e deficit di
attenzione che colpisce bambini e adulti - potrebbe essere la
conseguenza di disturbi e deficit cronici di sonno, disturbi dei
ritmi giorno/notte dell'organismo, o altre problematiche di
salute che portano a dormire male (ad esempio problemi
respiratori cronici).
Lo rivela uno studio condotto in Olanda e presentato al
congresso de The European College of Neuropsychopharmacology
(ECNP) tenutosi a Parigi.
Diretto da Sandra Kooij, il lavoro mostra che fino al 75% dei
pazienti con ADHD non dorme a sufficienza perché tende ad andare
a letto tardi e presenta squilibri dell'ormone del sonno, la
melatonina, che - normalmente prodotta quando si fa sera - viene
rilasciata in ritardo nel corpo di questi pazienti. L'ADHD è un
disturbo caratterizzato da irrequietezza, impulsività,
difficoltà a prestare attenzione e a portare a termine compiti e
obiettivi. Rende difficile la vita scolastica dei bambini che ne
soffrono e improduttivi e distratti gli adulti.
Di recente un maxi-studio su Pediatrics (che aveva coinvolto
11 mila bambini) evidenziava che i piccoli con disturbi
respiratori notturni (dovuti ad esempio a tonsille o adenoidi
ingrossate) hanno un rischio di soffrire di ADHD anche
raddoppiato. E tante ricerche hanno evidenziato un nesso tra
ADHD e disturbi del sonno.
Kooij ha studiato un campione di pazienti con ADHD e visto
che nel 75% dei casi questi pazienti hanno un ritardo medio di
circa 1,5 ore nei ritmi sonno/veglia: producono la melatonina
più tardi e il loro corpo arriva in ritardo a sentire il sonno
cosicché finiscono per dormire meno ogni notte.
Secondo quanto ha riferito in un'intervista all'ANSA, la
Kooij sta adesso conducendo uno studio di ''intervento'' per
vedere se pazienti con ADHD possono giovarsi di cure contro
l'insonnia come la melotonina o la luce-terapia.