Lezioni di nuoto possono essere salva-vita per i bimbi con disturbi dello spettro autistico. A suggerirlo è una ricerca della Columbia University Mailman School of Public Health di New York, pubblicata su American Journal of Public Health.
Gli studiosi hanno analizzato i dati dello United States National Vital Statistics System, un database molto ampio, prendendo in esame 32 milioni di certificati di morte. Nel complesso, hanno identificato 1367 persone con autismo morte tra il 1999 e il 2014, 1043 dei quali erano maschi, 324 femmine. La tendenza osservata è stata che il numero annuale delle morti per autismo in 15 anni era aumentato di sette volte. L'età media della morte si aggirava intorno ai 36 anni, a fronte dei 72 della popolazione generale. Il 28 per cento delle morti registrate erano secondo gli studiosi attribuibili a danni causati da incidenti o altro, primo fra tutti il soffocamento. A seguire, l'asfissia e l'annegamento. Queste tre cause rappresentavano quasi l'80 per cento della mortalità totale per incidenti nei bambini con disturbi dello spettro autistico.
"La nostra analisi evidenzia che i bambini con autismo hanno 160 volte più probabilità di morire per annegamento dei coetanei senza il disturbo. Dato il rischio eccezionalmente elevato di annegamento per i bambini autistici, i corsi di nuoto dovrebbero essere un intervento di massima priorità- evidenzia Guohua Li, autore senior della ricerca- una volta che a un bambino viene diagnosticato l'autismo, di solito tra i 2 anni e 3 anni, pediatri e genitori dovrebbero immediatamente incoraggiarlo a iscriversi a corsi di nuoto. Saper nuotare per i bimbi autistici è un'abilità fondamentale per la sopravvivenza".