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Nuovi bersagli per combattere le malattie neurodegenerative

Si punta su cellule finora considerate semplici 'impalcature'

Redazione ANSA FIRENZE

 "Sono sempre più numerose le patologie che a livello del sistema nervoso centrale sono correlabili, direttamente o indirettamente, a un problema alle cellule gliali, elementi che fino a poco tempo fa venivano considerati solo di supporto al neurone ma che oggi si sa che assumono un ruolo centrale nelle patologie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer, Sclerosi". E' quanto è emerso dal convegno organizzato all'Università di Firenze da Carla Ghelardini e Lorenzo Di Cesare Mannelli, farmacologi del dipartimento Neurofarba dell'ateneo fiorentino. "Si tratta di cellule essenziali per la funzione nervosa delle quali ogni giorno impariamo a conoscere nuove capacità", hanno spiegato Ghelardini e Di Cesare Mannelli. "Il dibattito scientifico tra gli esperti presenti al convegno - hanno aggiunto - rappresenta un tassello importante nell'intenso lavoro di ricerca e studio verso l'individuazione di nuove possibilità terapeutiche per il trattamento di patologie fino a oggi incurabili". Le cellule della glia, o gliali, rappresentano il 70% del sistema nervoso e svolgono un compito di protezione e supporto dei neuroni e allo stesso tempo, se danneggiate, diventano "temibili amplificatori di malattia".
    Nelle relazioni presentate al convegno sono state analizzate le alterazioni gliali presenti in patologie nervose di grande impatto medico e sociale come il dolore cronico, l'Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla e l'epilessia, che nel loro insieme colpiscono ogni anno 4,5 milioni di italiani. (ANSA).
   

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