FIRENZE - Il dolore cronico in Italia costa circa 3,2 miliari di euro all'anno. Il dato è emerso nel corso del congresso internazionale di anestesiologia e terapie del dolore Simpar-Isura in corso a Firenze. In Europa, ha spiegato il professor Guido Fanello dell'Azienda ospedaliera di Parma, "I costi del dolore rappresentano il 2,3% del pil. Negli Stati Uniti arrivano a 600 milioni di dollari".
Nel corso dei lavori del congresso si è discusso dell'importanza di combattere il dolore non solo dal punto di vista clinico, ma anche farmacoeconomico. Gli esperti hanno citato ad esempio il caso del Pregabalin, uno dei farmaci maggiormente prescritti nel mondo contro il dolore, che secondo una ricerca pubblica dal New England journal of medicine non è efficacie contro il nervo sciatico come invece si è da sempre ritenuto. In Italia per questo farmaco sono stati spesi 80 milioni di euro.
Secondo quanto sottolineato nel corso del congresso, solo un medico italiano su tre conosce l'esistenza della legge 38/2010, che si propone di tutelare chi soffre in maniera cronica.
"L'Italia - dichiara Massimo Allegri, presidente del convegno e ricercatore presso l'Università di Parma - è stata il primo paese al mondo ad aver accolto le indicazioni dell'Oms, secondo cui è diritto di ogni cittadino non soffrire. La legge istituisce un percorso che permette al cittadino di avere una rete istituzionale clinica per la gestione del proprio dolore, purtroppo però viene applicata a macchia di leopardo".