(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Condizioni di vita talvolta ancora
precarie per gli anziani delle zona dei sisma, però da parte dei
responsabili vi è forte sensibilità verso i loro problemi in
termini umani, clinici e organizzativi. L'insieme della macchina
dei soccorsi ha funzionato bene nelle fasi acute, ma adesso
bisogna riavvicinare gli anziani' alle proprie radici per
proteggerne la salute psicofisica. E' questo il quadro emerso da
una visita di Marco Trabucchi, presidente dell'Associazione
Italiana di Psicogeriatria, e Nicola Ferrara, presidente della
Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, presso le zone
delle Marche maggiormente colpite dal sisma.
Adesso, spiegano, il problema principale è dare un futuro a
questa parte rilevante della popolazione. Infatti, in molte
comunità disgregate dal sisma gli anziani rappresentavano la
rete portante della vita sociale; il loro trasferimento in
luoghi sicuri è stata una risposta di emergenza necessaria, ma è
tempo di prevedere soluzioni stabili, il più possibile
rispettose dei legami tradizionali.
Gli anziani slegati dalle radici, anche quelli più "forti",
subiscono gravi crisi che colpiscono la salute. Gli operatori
incontrati nei vari centri colpiti dal terremoto hanno
confermato le difficoltà, in particolare delle persone più
fragili e quelle affette da demenza. La rottura dei punti di
riferimento, quali la casa, le consuetudini sociali ed emotive,
le persone che li assistono porta a reazioni che si trasformano
in patologie somatiche, le quali a loro volta incidono sulla
durata stessa della vita oltre che sulla sua qualità.
Considerata la difficoltà di permettere il ritorno nelle
case, è necessario prevedere la costruzione temporanea di luoghi
di aggregazione, che ricostruiscano per quanto possibile le
comunità. Inoltre è indispensabile trovare modo per ospitare le
persone che erano residenti nelle case di riposo rese ora
inagibili dal sisma, identificando nuove strutture, anche se
provvisorie, dove gli ospiti, per definizione fragilissimi,
possano ricevere un buon livello di assistenza sanitaria ed
vivere in un luogo sereno. In particolare le persone affette da
demenza sono sensibilissime alle condizioni di vita e alle
relazioni; per evitare la comparsa di gravi disturbi
comportamentali si devono prevedere luoghi protetti e
tranquilli, forniti di un'assistenza tollerante, con operatori
socio-sanitari adeguatamente formati in grado di affrontare con
competenza le situazioni più difficili, senza ricorrere ad
interventi contentivi.