Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

ANSAcom
ANSAcom

Trapianti: Ismett, passi in avanti ma servono più donatori

Workshop internazionale a Palermo con i più importanti studiosi

PALERMO ANSAcom

I maggiori esperti della chirurgia dei trapianti si sono confrontati a Palermo, su temi come donazione degli organi, nuove strategie per migliorare le tecniche di trapianto, donazione da donatore vivente e trapianto pediatrico, in occasione del ventennale del primo trapianto di fegato eseguito in Sicilia nell'Istituto mediterraneo dei trapianti e terapie di alta specializzazione. Un workshop dal titolo "Immaginando il futuro del trapianto di fegato".
"In Sicilia l'attività di trapianto - sottolinea Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti - non è un problema, ma è ancora troppo basso il numero dei donatori: è come avere un'automobile potente a cui, però, manca la benzina". In Sicilia il numero dei donatori nel 2018 è stato del 8,7 per milione di abitanti contro una media italiana pari al 22,6. Un calo drastico rispetto al 2017, quando si era registrato un tasso di donazione pari al 15,4. "L'andamento - continua Cardillo - non è incoraggiante come il 2017. Dopo un anno estremamente positivo, nel 2018 si è registrata una flessione soprattutto in alcune regioni, flessione che continua anche in questi primi sei mesi del 2019". Nel corso del convegno è emersa la necessità di avviare tutte le tecniche adeguate per ovviare alla carenza cronica di donatori come l'utilizzo di donatori marginali, il trapianto di fegato da donatore vivente, l'uso di tecniche di ricondizionamento e di donatori a cuore non battente. "In questi anni - spiega Salvatore Gruttadauria, direttore del programma di trapianto di fegato e chirurgia addominale di Ismett - nel nostro centro, in attesa che cambi la cultura, abbiamo già avviato programmi per l'utilizzo di tutti gli organi possibili anche quelli di pazienti anziani. L'età dei donatori, infatti, ormai aumenta giorno per giorno, oggi gli over 60 sono il 70-80% dei donatori".
La donazione da vivente, strada non ancora molto utilizzata nei Paesi occidentali, in particolare in Europa, diventa oggi un'opzione su cui investire. "Fino ad oggi - continua Gruttadauria - il trapianto da vivente è stato utilizzato soprattutto nel caso dei bambini. I numeri in tutta Europa sono limitati: solo il 15 per cento di tutti i trapianti di fegato proviene da donatore vivente". A Palermo la testimonianza sui trapianti anche di esperti internazionali. "Negli Stati Uniti le liste d'attesa per i trapianti sono molto lunghe: 14 mila persone aspettano l'intervento e probabilmente quelli che potrebbero beneficiare del trapianto sono molti di più, visto che i criteri per essere messi in lista sono vecchi e molto rigidi - racconta Abhinav Humar, direttore clinico del Centro Trapianti Addominali dell'Università di Pittsburgh - Il problema è che non ci sono organi sufficienti per coprire le necessità. Una soluzione può essere il trapianto da vivente che però nel nord America viene praticato meno che in altri paesi come la Corea, Taiwan, Hong Kong. Spesso, questo deriva da una cattiva informazione. I risultati degli ultimi anni - aggiunge - ci permettono di dire che oggi il trapianto di fegato da vivente sia una ottima opzione per molti pazienti. Bisogna cominciare a pensare quindi in termini di donazione da vivente come prima risorsa". La comunicazione è la chiave del successo per i trapianti. "Le campagne di informazione - evidenzia ancora Cardillo - sono estremamente importanti per aumentare il consenso alla donazione. Già oggi il 10% della popolazione italiana, al rinnovo della carta di identità, ha manifestato la propria volontà alla donazione di organi. Numeri importanti, ma che possono essere migliorati", conclude.

In collaborazione con:
UPMC/ISMETT

Archiviato in


Modifica consenso Cookie