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Presidente Sno, su ictus acuto in 2 anni grandi cambiamenti

'Bello tanti giovani a congresso. Futuro sarà sulle loro gambe'

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BOLOGNA - "Sul trattamento dell'ictus nella fase acuta sono rimasto colpito dal livello che si è raggiunto in questo ambito. Io sono stato in un grosso ospedale generalista fino a due anni fa e devo dire che oggi sono rimasto sorpreso dei cambiamenti che ci sono stati in soli due anni. I cambiamenti nella capacità di intervenire e nel discernimento di quali pazienti sottoporre a trattamenti estremamente delicati". E' questo uno dei dati emersi dalla seconda giornata del 53/o congresso Sno in corso a Riccione, secondo Angelo Taborelli, il presidente della Società che riunisce neurologi, neurochirurghi e neuroradiologi ospedalieri.
"Si è capito - ha aggiunto il presidente - che bisogna fare un discernimento tra i pazienti che arrivano con un ictus ischemico. Cioè chi si presenta in pronto soccorso con un braccio o una gamba pesanti e magari farfugliando, incapace di esprimersi bene. Sempre più ospedali si sono attrezzati per fare degli esami che prima sembravano sofisticati: molti ospedali avevano una tac e adesso si è visto che semplicemente adattandola si fa un esame che ti permette di capire quali pazienti meritano trattamenti ulteriori. Questa cosa qui, sia da un punto di vista organizzativo che da un punto di visto tecnico, creerà un cambiamento rapidissimo".
Un cambiamento che per Taborelli camminerà sulle gambe dei giovani professionisti, presenti in gran numero all'appuntamento romagnolo: "C'è una grande quantità di giovani al congresso - ha detto - Era da tanto tempo che non ne vedevamo così tanti. Forse la politica che ha fatto la Sno di favorire la partecipazione mediante l'iscrizione e l'ospitalità gratuita dei primi 40 giovani che presentano un lavoro sta pagando e questa non è una cosa da poco. E' in atto un ricambio generazionale: al congresso ho sentito colleghi di 35 anni che lavorano in grossi ospedali. Io penso di aver dalla mia l'esperienza, ma le cose vanno avanti sulle gambe dei giovani. E anche nella Sno, finalmente stanno risalendo. Non pensavo".

In collaborazione con:
SNO - Società dei Neurologi Neurochirurghi e Neuroradiologi Ospedalieri

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