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SNO, la multidisciplinarietà è la sfida della medicina futura

Fondamentale perchè i malati sono sempre più complessi

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ROMA - La multidisciplinarietà è la sfida della medicina del futuro. Lo affermano gli esperti della Società dei neurologi, neurochirurghi e neuroradiologi ospedalieri (SNO), che dedicheranno al tema ampio spazio durante il loro Congresso a Riccione dal 2 al 5 maggio.

"La multidisciplinarietà è fondamentale - spiega Gaetano Zaccara, del Consiglio Direttivo SNO -, perchè i malati diventano sempre più complessi, anche per il fatto che sono più anziani. Si pensi ad esempio all'uso dei farmaci, ogni specialista ha dei suoi farmaci per le patologie, ma ci dimentichiamo che interagiscono fra di loro, se non c'è una collaborazione per capire se sono compatibili tra di loro si va incontro a conseguenze gravi, non solo a dei fallimenti terapeutici ma anche a un aumento dei costi".

Questo approccio, spiega Zaccara, verrà utilizzato nella sessione del congresso dedicata all'epilessia. "Nella sessione ci siamo interessati di coinvolgere medici dell'emergenza, dei pronto soccorso, delle rianimazioni - spiega - perchè è evidente che la gestione dell'epilessia vede prevalentemente il neurologo, ma è anche una malattia in cui altri specialisti si trovano a dover intervenire e ognuno ha una prospettiva, una percezione diversaa, forse bisogna scambiarsi le idee per fare in modo che ognuno ne abbia una condivisa".

In collaborazione con:
SNO - Società dei Neurologi Neurochirurghi e Neuroradiologi Ospedalieri

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