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Italia, 350mila con artrite reumatoide,manca accesso farmaci

Malattia invalidante più che nel resto d'Europa

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ROMA, 19 SET - In Italia ci sono 350mila pazienti con artrite reumatoide, una malattia fortemente invalidante, che nel giro di 5 anni intacca la capacità lavorativa, per cui c'è un grande problema di accesso alle terapie. Ne hanno discusso gli esperti durante il convegno 'Artrite Reumatoide: migliorare le aspettative, insieme è possibile oggi a Roma.

In Italia, ha sottolineato la presidente di Anmar, l'associazione nazionale dei malati reumatici, Silvia Tonolo, il 24,1% dei pazienti vive in una condizione di disabilità, contro il 3,9% della Francia e l'8,7% dell'Irlanda. "È fondamentale un percorso diagnostico terapeutico per il malato reumatico - afferma Tonolo - che abbia tre principi fondamentali: diagnosi precoce e tempestiva, presa in carico e cure adeguate e mirate con l'obiettivo di un miglioramento della qualità della vita. Nove pazienti su dieci affermano che l'artrite reumatoide è impattante negativamente sulla propria vita, cinque su dieci ritengono di sentirsi esclusi dalla società".

Da 20 anni i farmaci biologici hanno rivoluzionato le cure, ha spiegato il presidente della società italiana di Reumatologia Mauro Galeazzi, e nel futuro arriveranno molecole ancora più efficaci. "Purtroppo l'Italia è ancora terzultima in Europa nella prescrizione dei farmaci biologici, seconda soltanto a Grecia e Portogallo. Il paziente italiano è discriminato rispetto a quelli europeo, e in Italia quelli del centro-sud stanno molto peggio rispetto a quelli del nord. Per raggiungere remissione, prevenzione della disabilità e quindi della cronicità nell'invalidità c'è bisogno di organizzazione, la rete assistenziale integrata e i piani diagnostico terapeutici (Pdta) rappresentano gli strumenti più idonei".

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