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Intestino, il 'sesto senso' del nostro organismo

Roma ANSAcom

Ogni giorno mangiamo circa 2-3 chili di cibo solido e liquido. Dove passa questo cibo 'lascia il segno' sulla parete intestinale, sul sistema nervoso enterico, sul nervo vago. Lo ha spiegato il dottor Pier Luigi Rossi, medico e specialista in Scienza dell'Alimentazione, in Igiene e Medicina Preventiva, docente in diversi master universitari, alla prima tappa a Roma di un tour organizzato da Aboca in 10 città, 'La buona salute. Intestino, alimentazione consapevole e biochimica della gioia'.

L'intestino, lungo 5 volte la nostra altezza e che ha anche lui una preferenza, quella per l'amaro anche se 'sente' tutti i sapori, è il nostro 'sesto senso' come spiega l'esperto.
"Abbiamo cinque sensi e attraverso questi ci orientiamo nella scelta degli alimenti - evidenzia Rossi - che procurano tutte le stimolazioni sensoriali e sono in grado di produrre anche il piacere di mangiare. Cinque sensi coscienti: sentiamo il dolce, vediamo i colori. Il cibo poi continua a creare stimolazioni sensoriali nell'intestino stesso, che è il più grande organo sensoriale. Non siamo più coscienti di queste stimolazioni sensoriali perché l'intestino appartiene al sistema nervoso autonomo, svincolato dalla nostra conoscenza e volontà. Ma queste stimolazioni sensoriali ci sono, vengono recepite dal nervo vago che è il più grande e lungo nervo del nostro organismo e queste stimolazioni partono dall'intestino e salgono attraverso il nervo vago al cervello. Condizionando il nostro tono dell'umore. La nostra tristezza, la nostra vitalità. L'intestino è quindi il sesto senso del nostro organismo".

In collaborazione con:
Aboca

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