ROMA - In Italia nel 2015 c'era un tasso di inappropriatezza nell'uso degli antibiotici per le infezioni virali pari al 37,1%, mentre la quota di impiego dei fluorochinoloni per la cistite è stata del 41%. Numeri preoccupanti se visti nell'ottica del fenomeno della resistenza, hanno spiegato gli esperti alla presentazione della campagna 'Antibiotici la nostra difesa' della Società Italiana di Terapia Antinfettiva, sostenuta da Msd, che hanno dettato le quattro regole per un uso corretto.
La prima regola, scrive la Sita nell'opuscolo dedicato all'iniziativa, è 'Assumere gli antibiotici solo dietro prescrizione medica'. Il farmaci, aggiungono, 'va usato nel modo giusto, senza aumentare o diminuire le dosi indicate dal medico'. Bisogna inoltre 'completare il trattamento prescritto, anche se ci si sente meglio'. Infine gli antibiotici 'non vanno usati per curare raffreddore e influenza'.
A queste regole si aggiungono altre indicazioni di buon senso, dal prevenire le infezioni lavandosi spesso le mani al vaccinarsi per prevenire le malattie infettive. "Gli ambiti di intervento sono tre - spiega Pierluigi Viale, Direttore dell'Uo di malattie infettive del Sant'Orsola-Malpighi di Bologna -, la ricerca di nuove opportunità terapeutiche, le misure finalizzate al controllo epidemiologico e il contenimento dell'uso incongruo degli antibiotici, ossia la antimicrobial stewardship".
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