Una dose ricevuta di recente di un comune vaccino contro
morbillo, parotite e rosolia può avere un ruolo nel prevenire
gravi malattie nei bambini che siano stati esposti al
coronavirus. Un'analisi scientifica di migliaia di studi
globali, condotta da ricercatori australiani e svizzeri, ha
raccolto un sostanziale corpo di prove, che indicano come una
singola dose possa 'addestrare' il sistema immunitario a
combattere il Covid-19. L' analisi condotta dal Murdoch
Children's Research Institute e dalle Università di Melbourne e
di Friburgo in Svizzera, suggerisce che il vaccino stesso sia
capace di avviare una cosiddetta immunità innata, la prima
difesa dell'organismo umano contro nuovi batteri o virus. I
bambini tipicamente ricevono due dosi del triplo vaccino fra le
età di 12 mesi e sei anni e gli scienziati ritengono che questo
possa preparare il loro sistema immunitario a difendersi dal
Covid-19. "Crediamo che il vaccino rafforzi il sistema
immunitario innato, che è la prima linea del sistema
immunitario. Si chiama immunità addestrata (trained immunity).
Le cellule una volta esposte a questi vaccini sono meglio
preparate ad affrontare successive esposizioni ai virus e quindi
danno una risposta immunitaria più forte per combattere
qualsiasi virus, perché sono stata addestrate dai vaccini
stessi", scrive il responsabile della ricerca, lo specialista di
malattie infettive Nigel Curtis del Murdoch Children's Research
Institute, sulla rivista Archives of Disease in
Childhood.Curtis osserva che a differenza di altri virus
respiratori, le malattie gravi e letali dovute al Covid-19 sono
rare nei bambini. "Questo è inconsueto per noi medici di
malattie infettive, perché di solito malattie come l'influenza
sono più gravi nei bambini. Ci dice che vi è qualcosa di molto
differente nella maniera in cui il Covid-19 causa la malattia, e
questo ha forti implicazioni per la comprensione di come
prevenirlo e trattarlo", aggiunge.
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