Si chiama 'MammoRisk' ed è un
programma di prevenzione personalizzata in cui un algoritmo fa
la sintesi tra storia familiare, esami diagnostici e test
salivare per stabilire il rischio che ha una donna di ammalarsi
di tumore alla mammella. E' stato annunciato alla presentazione
della 28/a Campagna Nastro Rosa della Lega italiana per la lotta
contro i tumori (Lilt) di Milano-Monza-Brianza.
Il software di MammoRisk è stato sviluppato in collaborazione
con l'Ospedale Gustave Roussy di Parigi e il Breast Cancer
Surveillance Consortium degli Stati Uniti. Lilt Milano Monza e
Brianza è la prima in Italia a offrire questo percorso su larga
scala. Sarà attivo a partire da ottobre. Il programma è
coordinato da Catherine Depretto, radiologa senologa
dell'Istituto Nazionale dei Tumori (Int) di Milano, e gestito
interamente da personale medico Lilt.
"MammoRisk - spiega Depretto - è in grado di valutare il
rischio che ogni singola donna ha di sviluppare un tumore al
seno, basandosi sull'analisi di tre fattori, già noti e
scientificamente validati, che sono la storia personale, la
densità mammaria e la presenza di polimorfismi genetici. E' un
percorso innovativo rivolto alle donne con età compresa fra i 40
e i 60 anni e permette di stabilire il rischio che ha ogni donna
di sviluppare un tumore della mammella entro i successivi cinque
anni per ideare, di conseguenza, un programma di screening
personalizzato".
Si sa infatti che il 20% dei tumori al seno sono
diagnosticati a donne con pregressa familiarità e il fattore di
rischio aumenta in rapporto al numero di casi in famiglia in
parenti di primo grado. Il secondo fattore è la densità
mammaria. Le donne con seno denso hanno infatti un rischio da 4
a 6 volte superiore rispetto alle altre a parità di età. Terzo
fattore è l'analisi del Dna salivare, che permette di stabilire
se sono presenti variazioni genetiche (polimorfismi) capaci di
determinare un maggior rischio di sviluppare una neoplasia.
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