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Italiani creano super-biomateriale che rigenera le ossa

Italiani creano super-biomateriale che rigenera le ossa

Processo innovativo nesso a punto all'Ateneo di Cagliari

CAGLIARI, 06 febbraio 2020, 12:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rigenerare in minor tempo le ossa attraverso un un processo innovativo basato su una tecnologia che consente di offrire una maggiore stabilità al biomaterale che deve essere riassorbito. La metodica, pubblicata in copertina sulla rivista specializzata Journal of Materials Chemistry B, è frutto della ricerca degli specialisti del Dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell'Università di Cagliari.
    Il lavoro è firmato da Giacomo Cao (direttore Dimcm, Dipartimento ingegneria meccanica, chimica e dei materiali), Roberto Orrù (docente Dimcm), e Marina Luginina (dottoranda di ricerca Dimcm) che compongono l'Unità di ricerca del Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali (Instm).
    "Per la prima volta abbiamo sviluppato un processo basato sulla tecnologia di Spark plasma sintering (Sps) che consente di ottenere il prodotto desiderato" osserva Orrù. "Abbiamo introdotto all'interno dell'apparecchiatura Sps, la prima in Italia disponibile nel nostro ateneo dal 2003, polveri di fosfato di calcio amorfo dopato con ioni carbonato ottenute a loro volta quale precipitato a partire da una soluzione acquosa contenente nitrati di calcio e magnesio, di ammonio idrogeno fosfato e bicarbonato di sodio - spiega ancora -. La densificazione delle polveri di partenza attraverso Sps ha consentito di far fronte alla nota instabilità termica di tali sostanze permettendo condizioni operative che ne preservassero il relativo carattere di metastabilità. Sebbene i meccanismi di mineralizzazione ossea non siano ancora stati completamente chiariti, studi in letteratura suggeriscono che la formazione di nuovo materiale osseo possa coinvolgere precursori a base di fosfato di calcio amorfo (Acp). Il nostro lavoro - conclude - si inserisce in questo contesto". "Il lavoro - spiega Cao - si colloca nell'ambito della sfida per ottenere una nuova famiglia di composti a base di fosfato di calcio amorfo con sempre maggiore reattività e capacità di bioriassorbimento che consentano di diminuire significativamente i tempi dei processi di rigenerazione ossea".
   

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