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Tumori, verso una terapia mirata per quello del pancreas

Tumori, verso una terapia mirata per quello del pancreas

Studio Regina Elena su modello preclinico, focus su decitabina

ROMA, 06 settembre 2019, 19:11

Redazione ANSA

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Una terapia mirata per il tumore del pancreas - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una terapia mirata per il tumore del pancreas - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una terapia mirata per il tumore del pancreas - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una terapia mirata per alcune forme di tumore del pancreas potrebbe essere all'orizzonte in futuro: uno studio dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena pubblicato sulla rivista Cancer Research ha identificato infatti, a livello preclinico, una nuova terapia mirata per un sottogruppo di pazienti affetti da tumore del pancreas con marcata dipendenza dall'oncogene K-Ras.
    La ricerca, del gruppo guidato da Luca Cardone, team leader dell'Unità di Immunologia e immunoterapia, ha mostrato che la decitabina, farmaco già in uso clinico per altre neoplasie, ha una potente azione antitumorale mirata per tumori del pancreas con specifiche caratteristiche. I pazienti selezionati con screening molecolare ne potrebbero beneficiare grazie a un approccio di riposizionamento di farmaci, il cosiddetto "drug repurposing". Si calcola che una percentuale compresa fra il 30% e il 50% dei casi di tumore al pancreas ha una dipendenza molecolare da K-Ras che può potenzialmente rispondere alla decitabina.
    Il carcinoma del pancreas è una delle neoplasie a prognosi più severa e tra le più aggressive con un tasso di sopravvivenza a 5 anni dell' 8%. Grazie a questo studio preclinico, si potranno avviare studi clinici con la decitabina, come singolo trattamento o in combinazione. "Investire nella 'drug repurposing' in oncologia - sottolinea Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell'Ifo - è un'opportunità potenziata dall'utilizzo di big data e intelligenza artificiale".
    La ricerca è stata condotta in collaborazione con l'Anderson Cancer Center dell'Università del Texas, l'Istituto Telethon di genetica e Medician (Tigem) di Napoli e l'Università di Chieti.
    "Oggi- evidenzia Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell'Ire - grazie anche alle collaborazioni nazionali e internazionali, si lavora su molti più dati e si velocizzano i risultati che consentono la rapida validazione di nuove indicazioni per farmaci già in uso ma con diversa indicazione terapeutica". 
   

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