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Allergia alle arachidi, sperimentato il vaccino sublinguale

Allergia alle arachidi, sperimentato il vaccino sublinguale

Permette di poter mangiare prodotti a rischio di contaminazione

ROMA, 05 settembre 2019, 17:45

Redazione ANSA

ANSACheck

Un vaccino per l 'allergia alle arachidi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un vaccino per l 'allergia alle arachidi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un vaccino per l 'allergia alle arachidi - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Con alcune gocce messe sotto la lingua sarà possibile vaccinarsi contro le arachidi. E' questa la novità sperimentata dall'Università della Carolina del Nord che ha realizzato un vaccino composto da una minuscola quantità di proteine di arachidi liquefatte che permette di proteggersi da gravi reazioni allergiche causate dalle contaminazioni. Secondo Edwin Kim, ricercatore che ha condotto lo studio, circa 100 mg di proteina di arachidi possono scatenare una grave reazione allergica, ed è questa la quantità che si stima possa essere nei prodotti che vengono realizzati "in un'azienda che lavora le arachidi", pur senza avere questo ingrediente all'interno. Questo ritrovato non sarà, prosegue ancora il ricercatore, il lasciapassare per poter "mangiare burro di arachidi", ma per tenere le persone "al sicuro dalle piccole esposizioni nascoste che potrebbero verificarsi con alimenti confezionati" o nei ristoranti.
    I futuri metodi immunoterapici sarebbero dunque tre. Il primo è un cerotto sulla pelle che rilascia una piccola quantità di proteine di arachidi, che potrebbe essere autorizzato dall'americana Food and Drug Administration. Un secondo è quello dell'immunoterapia orale (si attende una decisione della Fda entro l'anno). Il terzo approccio è quello della terapia sublinguale, con una somministrazione che parte da 0.0002 mg per poi arrivare a 2 mg. In questo studio i ricercatori hanno dimostrato che il 67% dei pazienti era in grado di tollerare almeno 750 mg di proteina di arachidi senza gravi effetti collaterali, mentre circa il 25% arriva a tollerare una quota di 5.000 mg. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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