Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La sindrome del 'cuore infranto' parte dal cervello

La sindrome del 'cuore infranto' parte dal cervello

La malattia cardiaca è legata alle alterazioni di alcune aree neurali

ROMA, 06 marzo 2019, 10:16

Redazione ANSA

ANSACheck

Studio pubblicato sull 'European Heart Journal - RIPRODUZIONE RISERVATA

Studio pubblicato sull 'European Heart Journal - RIPRODUZIONE RISERVATA
Studio pubblicato sull 'European Heart Journal - RIPRODUZIONE RISERVATA

 La sindrome del cuore infranto potrebbe partire dal cervello: uno studio sull'European Heart Journal mostra, infatti, che nei pazienti con sindrome di Takotsubo (o sindrome da crepacuore, oppure cardiomiopatia da stress) le regioni del cervello che elaborano le emozioni e che controllano battito cardiaco, respirazione e altre funzioni autonome del nostro corpo (ad esempio amigdala, ippocampo e giro dentato) non comunicano bene tra loro. Queste alterazioni nella connessione tra tali aree nervose potrebbe essere proprio alla base del problema cardiaco. Lo studio è stato condotto da Christian Templin, del Policlinico Universitario di Zurigo.
    La sindrome, che in metà dei casi si presenta in associazione a disturbi mentali come la depressione, si manifesta come un infarto, con dolore al petto o affanno improvviso e si associa ad alterazioni dell'elettrocardiogramma, ma le arterie che ossigenano il cuore risultano sorprendentemente normali. Il cuore, però diventa a palloncino, come il vaso (tsubo) che usano i giapponesi per raccogliere i polipi (tako).
    Proprio per l'associazione con problemi psichiatrici e poiché la sindrome (più comune nelle donne, gli uomini danno conto solo del 10% dei casi) si presenta in concomitanza di forti stress o dolore emotivo, gli esperti hanno indagato il cervello dei pazienti confrontandolo con quello di individui sani di controllo.
    Usando una risonanza i ricercatori hanno visto che nei pazienti amigdala, giro dentato, ippocampo e altre aree importanti per le emozioni e per le funzioni autonome del nostro corpo, comunicano poco tra loro come se in questi individui fosse alterata la risposta allo stress.
    "Per la prima volta abbiamo individuato un'associazione tra alterazioni funzionali in aree neurali e sindrome da crepacuore - spiega Templin; ciò supporta l'idea che il cervello sia coinvolto nella genesi della malattia cardiaca. Stress fisici ed emotivi sono profondamente associati a essa - continua - ed è stato ipotizzato che l'eccessiva stimolazione del sistema nervoso autonomo (che controlla battito cardiaco e respiro) potrebbe portare alla sindrome".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza