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Clara e Lory, mano bionica restituisce gesti semplici

Clara e Lory, mano bionica restituisce gesti semplici

'E' incredibile oggi poter riaprire una bustina di zucchero'

ROMA, 22 febbraio 2019, 14:52

Redazione ANSA

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Mano Bionica - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mano Bionica - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mano Bionica - RIPRODUZIONE RISERVATA

Clara, 42 anni, ha perso la mano nel 1987 a causa di un ordigno bellico e Loretana, 55 anni, nel 2015 mentre lavorava in un laboratorio alimentare a causa di un incidente con un macchinario. Anni di sofferenze ma a mancare di più, raccontano, non sono state le 'grandi cose' bensì i piccoli gesti di tutti i giorni, come chiudere la borsa o aprire una bustina di zucchero. Ed è proprio la 'restituzione' dei piccoli gesti la vittoria di Clara e Loretana. Una vittoria resa possibile dalla protesi di mano bionica di ultima generazione che hanno potuto sperimentare nell'ambito delle ricerche condotte in Italia e presentate oggi all'Accademia dei Lincei in un convegno dedicato agli avanzamenti della Biorobotica.
    "E' stato bellissimo - afferma Clara - poter ritrovare la sensazione del tatto e percepire persino quando la bottiglia ti sta scivolando dalle dita, e poi poter stringere forte per non farla cadere. Ho potuto riconoscere la presa di un oggetto, in altre parole io penso al movimento e la mano bionica lo esegue".
    Se le si chiede quali sono i gesti che le sono mancati di più, Clara risponde, ad esempio, quello di "prendere e svuotare i barattoli della cucina perchè, da buona palermitana - racconta sorridendo - penso molto alla cucina".
    E poi c'è Jessica, che ha 27 anni ed un bimbo di un anno. E' emozionatissima e la sua esperienza la descrive tutta in una frase: "Ho potuto accarezzare e sentire i capelli di mio figlio.
    Non pensavo che avrei mai potuto farlo".
    Loretana, invece, si dice felice e orgogliosa di aver partecipato alla sperimentazione della mano bionica di ultima generazione ed anche se non sa quando potrà esserle applicata in via definitiva, non se ne rammarica: "Anche se non potessi essere io ad arrivare ad averla in via permanente, sono ugualmente felice perchè avrò comunque contribuito, con la mia esperienza, a questo importantissimo avanzamento della scienza".
    Anche per Loretana, quando perdi un arto non sono tanto i grandi movimenti o le abilità più complesse a mancarti: "Ho potuto riaprire una bustina di zucchero. Una sensazione bellissima. E' incredibile quanto possano mancare queste piccole cose. Quando si sta bene, i gesti quotidiani sembrano normali e scontati. E' quando non hai più un arto che comprendi la grandezza dei piccoli gesti apparentemente insignificanti". E con la nuova mano bionica, dice, "il mio traguardo è stato proprio questo: la riconquista dei gesti semplici".

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