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Da siti web a corsi e studi, è boom per la medicina narrativa

Ricciardi(Iss), migliora le cure e permette risparmi

Redazione ANSA ROMA

(di Livia Parisi)  Da libri e siti web a master e studi scientifici: gli ultimi anni hanno visto una vera e propria esplosione di iniziative basate sulla medicina narrativa, ovvero sul racconto della malattia come strumento migliorare le cure e migliorare la relazione tra medico e paziente. A fare il punto su quanto fatto e quanto c'è da fare sarà il secondo congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Narrativa (Simen), che si terrà dal 10 al 12 maggio, presso l'Ospedale San Donato di Arezzo.
    "Nata negli Stati Uniti intorno alla fine degli anni Novanta, la Narrative Based Medicine ha avuto la sua consacrazione in Italia con la Consensus Conference dell'Istituto Superiore di Sanità del 2014. E da allora il fascino per la Medicina Narrativa continua a crescere", sottolinea Antonio Virzì, presidente SIMeN. Già nel 2004 però, la Asl 10 di Firenze è stata tra le prime realtà ad averla introdotta nella pratica clinica, in particolare in cardiologia e terapia intensiva, attraverso un progetto coordinato da Stefania Polvani, dirigente ASL Toscana Sud Est e presidente eletto Simen. Oggi è utilizzata in tanti campi, dall'oncologia al diabete e l'Alzheimer, ma pochi sanno in cosa realmente consista, ovvero una metodologia d'intervento clinico che utilizza una narrazione 'guidata' da esperti come strumento per comprendere il paziente e integrare il suo punto di vista nel percorso di cura. Questo aiuta il malato ad esprimersi ma anche il medico a indirizzare meglio le terapie. "L'evidenza scientifica - precisa Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) - ci dice che dove è praticata bene ha risultati straordinari, sia dal punto di vista degli esiti che dal punto di vista economico, in quanto riduce una serie di trattamenti costosi, non necessari e pieni di effetti collaterali per il paziente".
    Tante ed eterogenee sono le iniziative nate in questi anni: da documentari e progetti fotografici al calendario realizzato dall'Università Federico II di Napoli, che associa a ogni mese un disegno e riflessioni sulla Medicina Narrativa. In ambito formativo, l'ultimo anno ha visto la nascita di due nuovi master universitari, a Novara e Ancona, che si affiancano a quello, storico, della Fondazione Istud a Milano, e a numerosi corsi e workshop ECM. E' Italiana la prima piattaforma digitale per l'applicazione nella pratica clinica, o Digital Narrative Medicine, in sperimentazione in numerosi poli di cura, dalle epilessie all'HIV. Tutto questo va di pari passo con un aumento del 100%, dal 2011 al 2017, degli articoli scientifici, di cui molti "made in Italy". A questo si affiancano saggi e manuali, ma soprattutto le "patografie", romanzi e racconti che parlano della malattia, come 'Storie Luminose' scritte da persone con Sclerosi multipla. Non si contano i blog personali che vanno di pari passo con gli spazi su testate giornalistiche, come la rubrica Si può vincere di ANSA, in collaborazione con l'Associazione Oncologia Medica (Aiom) o lo spazio Viverla Tutta su Repubblica.it. "In molti di questi casi - commenta Virzì - non si tratta di medicina narrativa intesa come metodologia d'intervento clinico. Ma tutte queste esperienze fanno parte di un più ampio movimento culturale, in cui narrazioni e salute sono strettamente legate tra loro". L'integrazione dei punti di vista e delle narrazioni sarà al centro del congresso di Arezzo, spiega Polvani. "Obiettivo finale, sarà quello di raccogliere queste esperienze in un libro, 'Il racconto dei racconti', che costituirà una traccia di quanto fatto e delle possibilità del futuro". 
   

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