Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il lato positivo dell'ansia, un fattore protettivo in caso di infarto

Il lato positivo dell'ansia, un fattore protettivo in caso di infarto

Si arriva in fretta in ospedale, le donne due ore prima

ROMA, 01 marzo 2018, 14:02

Redazione ANSA

ANSACheck

Il lato positivo dell 'ansia, un fattore protettivo in caso di infarto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il lato positivo dell 'ansia, un fattore protettivo in caso di infarto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il lato positivo dell 'ansia, un fattore protettivo in caso di infarto - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Le paure spesso irrazionali e un costante senso di 'allerta', di apprensione, possono rendere difficile la vita quotidiana di chi soffre di un disturbo d'ansia, predisponendo talvolta anche allo sviluppo di malattie cardiovascolari, ma c'è un caso in cui essere ansiosi può rappresentare in qualche modo un vantaggio: il momento di un infarto. Chi soffre di ansia grave, infatti, tende a prestare più attenzione ai sintomi dell'infarto stesso e a chiedere prima un aiuto medico, cosa che migliora le possibilità di sopravvivenza. A evidenziarlo è uno studio guidato dalla Technical University of Munich, in Germania, pubblicato su Clinical Research in Cardiology. Per la ricerca sono stati utilizzati i dati dello studio MEDEA (Munich Examination of Delay in Patients Experiencing Infected Myocardial Infarction), in cui sono stati intervistati 619 pazienti con infarto miocardico in ospedale entro 24 ore dall'uscita dall'unità di terapia intensiva, sommando altre rilevazioni come l'ora di arrivo in ospedale e il decorso della malattia. È emerso che circa il 12 percento dei pazienti aveva un disturbo d'ansia e proprio tra questi vi era stata una reazione più rapida in caso di infarto. In particolare le donne che soffrivano di ansia hanno raggiunto l'ospedale due ore prima rispetto a quelle che non erano colpite dal disturbo. Sono arrivate infatti in Pronto Soccorso 112 minuti dopo l'insorgenza di un attacco cardiaco, mentre le altre due ore dopo. Molti studi scientifici hanno dimostrato che ogni mezz'ora è cruciale per la sopravvivenza dopo un infarto, spiega Karl-Heinz Ladwig, uno degli autori dello studio. Anche negli uomini vi era un effetto protettivo dell'ansia, seppur minore: arrivavano infatti 48 minuti prima.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza