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Bimbo di 7 anni in coma per otite è clinicamente morto

Bimbo di 7 anni in coma per otite è clinicamente morto

Era stato curato con l'omeopatia, genitori donano gli organi

ANCONA, 27 maggio 2017, 18:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ANCONA - E' clinicamente morto il piccolo Francesco, il bambino di 7 anni ricoverato dal 24 maggio nella rianimazione dell'Ospedale Salesi di Ancona per un'otite curata con l'omeopatia e non con gli antibiotici, che ne aveva compromesso le funzioni vitali. Il piccolo, originario di Cagli (Pesaro) era seguito da tre anni da un medico omeopata di Pesaro, ai quali i genitori si erano affidati. Il 'Salesi' ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori. I familiari di Francesco, due commercianti che hanno anche altri due figli minorenni, sono convinti sostenitori delle cure omeopatiche, e si erano rivolti al dottor Massimiliano Mecozzi, medico omeopatico con studio a Pesaro, che da tre anni seguiva il bambino, mai curato con antibiotici dall'età di tre anni. Circa 15 giorni fa Francesco si è ammalato di otite bilaterale: i genitori non si sono rivolti alla pediatra di famiglia, la dott. Rosera Falasconi, ma al dottor Mecozzi, che avrebbe visitato il piccolo in due occasioni, consigliando ai familiari una terapia a base di preparati omeopatici. Francesco però peggiorava, era sempre più debole, con la febbre che andava e veniva. Fino alla notte del 23 maggio, quando ha perso conoscenza: a quel punto il padre e la madre l'hanno portato nell'ospedale di Urbino, dove una Tac ha rivelato gravi danni al cervello. I sanitari hanno disposto il trasferimento nel nosocomio pediatrico 'Salesi', dove, alle 4 del mattino del 24 maggio, è stato tentato un intervento chirurgico per la rimozione dell'ascesso cerebrale. E' cominciata anche una terapia antibiotica d'urto, ma le condizioni cliniche del bimbo non lasciavano più speranza. ''Stato comatoso grave'' le parole del bollettino medico diffuso ieri dal direttore sanitario degli Ospedali Riuniti Alfredo Cordoni. Stamani la dichiarazione di morte cerebrale.

Genitori donano gli organi 
I genitori del bambino ''hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi''. Lo annuncia la coordinatrice regionale ai trapianti, la dott. Francesca De Pace. "La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - aggiunge - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite". 

Primario dell'ospedale Santelli, 'doveva assumere antibiotici'
"Al di là delle convinzioni personali in materia di terapie mediche, se dopo tre o quattro giorni l'infezione permane e il quadro clinico appare compromesso è meglio affidarsi agli antibiotici''. Così il dottor Fabio Santelli, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale materno infantile Salesi di Ancona, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla morte del piccolo Francesco, curato per giorni da un medico omeopatico senza antibiotici, e giunto in fin di vita il 24 maggio nell'Ospedale pediatrico Salesi. 

La madre ai giornalisti, state solo approfittando del nostro dolore
''Andate via, vi sembra il momento? State solo approfittando del nostro dolore...''. La madre del piccolo Francesco, il bimbo di 7 anni dichiarato clinicamente morto per le complicazioni di un'otite curata con l'omeopatia, ha allontanato i giornalisti che hanno tentato di avvicinarla nella Rianimazione dell'Ospedale Salesi di Ancona, dove si trovano anche il padre, uno zio e i nonni del bambino. ''Abbiamo avviato le procedure per l'accertamento della morte cerebrale'' del piccolo ha spiegato il primario Fabio Santelli.

Nonno, 'denunceremo il medico omeopata'
''Cosa dobbiamo commentare? E' stata dichiarata la morte cerebrale del bambino, non c'è altro da dire''. Denuncerete l'omeopata? ''Sì, senz'altro''. Così uno dei nonni del piccolo Francesco, morto per un'otite curata con l'omeopatia e non con gli antibiotici, in un breve scambio con i giornalisti in attesa fuori dall'Ospedale Salesi di Ancona. Molto provati e tesi, arrabbiati con la stampa, i genitori, lo zio e i nonni del bimbo si sono poi allontanati in fretta. ''Non parliamo con nessuno, d'ora in poi parleremo solo attraverso i nostri avvocati'' ha aggiunto il nonno.
   

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