TORINO - L'ospedale Mauriziano, a Torino, comunica ai pazienti
la quantità di radiazioni somministrate durante gli esami
radiologici. Una novità assoluta resa possibile da un innovativo
sistema tecnologico che consente di archiviare il dato
direttamente su cd e, quindi, nella cartella clinica.
"Le radiazioni mediche cui siamo esposti - spiegano
all'azienda ospedaliera - sono più che raddoppiate negli ultimi
20-30 anni. La causa è da attribuire in parte alla medicina
difensiva, ma anche all'utilizzo di strumenti diagnostici sempre
più potenti come la Tac, preferita alla radiografia perché
consente una visione maggiore. La Tac, però, equivale a circa
250 lastre al torace".
Una direttiva Eurotom del 2013 prevede (con norme che gli
Stati membri dovranno recepire entro il febbraio 2018) che
l'informazione relativa all'esposizione del paziente debba far
parte integrante del referto della procedura medico-radiologica.
Sempre dal febbraio del 2018, inoltre, i centri che svolgono
attività radiologica dovranno registrare gli esami e le dosi
erogate: i dati confluiranno in un registro regionale e
nazionale. Il Mauriziano ha giocato d'anticipo.
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