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Meningite: bimbo ricoverato al Meyer, lieve miglioramento

Ma condizioni restano stabili, ancora prognosi riservata

Redazione ANSA

FIRENZE - Restano stabili, sebbene in 'lieve miglioramento', le condizioni del bambino di 4 anni, di Cascina (Pisa), ricoverato da sabato scorso all'ospedale Meyer di Firenze perchè colpito da meningite di tipo C. Secondo quanto riferito dall'ospedale pediatrico, il piccolo è tuttora in prognosi riservata e ricoverato nel reperto di rianimazione del nosocomio.

Il piccolo frequenta una scuola materna di Cascina ed è già stata iniziata la profilassi per tutte le persone che sono state a contatto con lui. "Dalla documentazione risulta che il bimbo era stato vaccinato nel 2013", ha spiegato la Asl. L'Igiene e sanità pubblica dell'Asl Toscana nord ovest sta contattando tutti coloro che sono entrati in contatto con il bambino, che frequenta la scuola materna, per effettuare la profilassi e tutti coloro che possono essere venuti a contatto con il piccolo per effettuare la profilassi e i genitori che erano nella sala di aspetto della pediatra, la dottoressa Maria Frijia.


Infettivologo, riflettere su questo tipo vaccino
"L'ultimo caso di meningite di tipo C deve farci riflettere sull'efficacia di questo vaccino e sulla necessità di sviluppare uno studio più approfondito sui portatori sani rinofaringei" ha detto Francesco Menichetti, primario del reparto di malattie infettive dell'Azienda ospedaliero universitaria di Pisa, commentando il caso che ha colpito il bambino di 4 anni di Cascina (Pisa). "La vaccinazione è assolutamente necessaria - sottolinea Menichetti - tuttavia sarebbe utile che l'assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, che ha disposizione tutte le informazioni necessarie, valutasse l'opportunità di avviare una riflessione profonda sull'efficacia di questo vaccino sia esso monovalente o quadrivalente". Infine, Menichetti ricorda quanto sia utile "la campagna vaccinale intensiva, soprattutto tra gli adolescenti, nella fascia d'età 11-20 anni, che attualmente raggiunge il 65% della popolazione regionale per diffondere la cosiddetta immunità di gregge: per farlo servirebbe invece raggiungere la quota di almeno il 90% degli adolescenti vaccinati in Toscana".

Esperta, servono elevate coperture vaccinali
"Nelle vaccinazioni possono esserci i cosiddetti casi di 'vaccine failure', ovvero di mancata risposta al vaccino, e rappresentano una percentuale variabile tra 1 e 5% dei vaccinati. Proprio per questo è necessario raggiungere elevate coperture vaccinali, così i batteri circolano di meno" osserva Susanna Esposito, presidente dell'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Wadid). "Il vaccino contro la meningite C - prosegue la professoressa Esposito, direttore dell'Unità di Pediatria ad alta intensità di cura dell'Università di Milano - oggi è raccomandato a livello nazionale in un'unica dose tra uno e 18 anni. Ma nel nuovo Piano vaccinale è previsto un richiamo in adolescenza, dopo circa dieci anni". Dal punto di vista delle coperture, sottolinea "c'è ancora molto lavoro da fare, visto che quelle raccomandate per creare 'immunità di gregge' nella popolazione sono maggiori o uguali al 95% della popolazione, mentre oggi siamo a intorno al 60% di vaccinati a livello nazionale, con grandi differenze tra le varie regioni". Grazie alla protezione indotta dall'immunità di gregge, infatti, conclude l'esperta, "si possono proteggere anche quei soggetti che non rispondono ai vaccini o che non possono esser vaccinati".

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