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Ingrossamento prostata, 3 pazienti su 4 con infiammazione

Redazione ANSA NAPOLI

(ANSA)- NAPOLI, 7 OTT - In tre pazienti su quattro affetti da iperplasia prostatica benigna è presente un'infiammazione cronica che scatena i sintomi e favorisce la progressione della malattia. L'infiammazione è all'origine dell'Iperplasia Prostatica Benigna, ma, cronicizzandosi, condiziona pesantemente anche la progressione e l'efficacia delle terapie classiche.
    Ecco perché la Società Italiana di Urologia, riunita a congresso a Napoli, ha emanato una nuova Raccomandazione per il trattamento dell'Iperplasia Prostatica Benigna inserendo il riconoscimento dell'infiammazione cronica come target terapeutico da trattare con un farmaco che abbia una dimostrata attività antinfiammatoria prostatico specifica come l'estratto esanico di Serenoa repens. Farmaco che naturalmente dovrà essere prescritto solo dal medico. "Ha minori effetti collaterali la terapia con serenoa, rispetto ad altri farmaci, che causano invece più problemi di eiaculazione e cali di libido e desiderio per i primi stadi della malattia"ha precisato Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu, Società Italiana di Urologia. " I farmaci d'elezione per il trattamento dell'iperplasia sono gli alfa-bloccanti e gli inibitori della 5-alfareduttasi - - spiega Giuseppe Carrieri, ordinario di urologia e direttore della Clinica urologica presso l'Università di Foggia - Il problema è, però, che nessuno di questi farmaci ha una contestuale azione anti-infiammatoria. Ecco perché l'aggiunta dell'estratto esanico di Serenoa repens diventa indispensabile, specie per quei pazienti che, oltre ai classici sintomi legati all'ostruzione del flusso urinario, presentano anche irritazioni dovute all'infiammazione". La Serenoa repens e' una palma originaria dell'America sud orientale e appartiene alla famiglia delle Arecaceae. "Non facciamoci ingannare da un nome che sembra quello di un integratore - conclude Carrieri - parliamo di un farmaco a tutti gli effetti, che deve essere prescritto dal medico. Ad oggi non ha mostrato di avere effetti collaterali ed ha un elevato profilo di sicurezza.
   

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