Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cancro all'ovaio diagnosticato con l'esame del sangue

'Biopsia liquida' apre nuova frontiera per diagnosi e terapie

Redazione ANSA ROMA

Il tumore all'ovaio può essere diagnosticato con un semplice esame del sangue, la cosiddetta 'biopsia liquida' che, affermano i ricercatori, apre una nuova frontiera per la diagnosi e la terapia dei tumori. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Letter, attuato in gran parte attraverso finanziamenti dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e realizzato da ricercatori italiani di diversi Centri clinici con il coordinamento dell'Irccs Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.
    La ricerca ha consentito di identificare una 'firma molecolare' (miRNA) nel sangue delle pazienti affette da tumore maligno dell'ovaio. I miRNA sono delle piccole molecole di RNA che hanno importanti funzioni regolatorie. Sono molecole molto stabili e per questo si è scoperto che vengono utilizzate dal tumore e dai tessuti dell'organismo come importanti messaggeri intracellulari. In breve, funzionano sia all'interno della cellula sia dopo essere rilasciati in circolo come messaggeri di un processo tumorale o infiammatorio. Si tratta di un campo di ricerca "ancora largamente inesplorato - spiega Maurizio D'Incalci, Capo Dipartimento di Oncologia del 'Mario Negri' - per cui i dati vanno presi con cautela e validati in ulteriori studi. L'analisi comparativa dei profili di miRNA serici di 168 pazienti affette da tumore ad alto grado e di 65 donne di età simile, ma non affette dalla stessa malattia, ha tuttavia evidenziato delle differenze importanti e riproducibili. In particolare vi erano delle differenze nell'espressione di tre miRNA denominati miR1246, miR595 e miR2278". Lo studio pone dunque le basi per successive ricerche mirate a valutare se la misura di questi miRNA possa essere utilizzata per una diagnosi più precoce del tumore ovarico. Inoltre, successivi studi serviranno a stabilire se gli stessi biomarcatori sono potenzialmente utili per misurare l'efficacia della terapia in modo più sensibile e precoce rispetto alle valutazioni tradizionali di tipo radiologico. "La possibilità di rintracciare nel sangue di un paziente le molecole che sono rilasciate dai tumori - conclude D'Incalci - rappresenta oggi un nuovo, valido strumento, anche meno invasivo, per migliorare i percorsi diagnostici e terapeutici". 
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA