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Il calore per curare il diabete di tipo 2

Tecnica in sperimentazione, conferme attese in 2 anni

Redazione ANSA MILANO

Usare il calore per trattare il diabete di tipo 2, quello principalmente legato a stili di vita errati e che insorge da adulti. E' il cuore di una sperimentazione clinica avviata dall'Istituto Humanitas insieme al Policlinico Gemelli di Roma, e che punta a trovare per il futuro "un unico trattamento definitivo per via endoscopica" a questa patologia che colpisce, solo in Italia, quasi 4 milioni di persone.
    L'unica terapia al momento disponibile per i pazienti con diabete di tipo 2, ricordano gli esperti, "prevede un'assunzione costante e crescente di farmaci". La nuova tecnica in sperimentazione si chiama 'ringiovanimento della mucosa duodenale': per gli specialisti, che la presenteranno al Congresso internazionale di Endoscopia previsto dal 15 giugno in Humanitas, "ha già mostrato risultati positivi sui 100 pazienti coinvolti nelle prime fasi di studio. Grazie a questa tecnica sarebbe possibile ridurre e poi stabilizzare in maniera potenzialmente definitiva la glicemia, evitando al paziente la continua e crescente assunzione di farmaci, che negli stadi più avanzati comporta la somministrazione di insulina più volte al giorno".
    Il trattamento, nel dettaglio, va ad agire sul duodeno, organo molto coinvolto nello sviluppo di questa forma di diabete: "Si usa il calore per inspessire e rigenerare la mucosa intestinale, ripristinando la normale composizione degli ormoni prodotti dall'intestino e migliorando il controllo della glicemia". La fase sperimentale di questa nuova tecnica si concluderà nell'arco di due anni, e se i risultati si confermeranno positivi "potrà essere estesa a tutti quei pazienti che non riescono a tenere sotto controllo la glicemia attraverso i farmaci, che sono circa la metà delle persone con diabete di tipo 2".
   

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