Secondo il diritto Ue, qualora
non sia accertato che un prodotto geneticamente modificato possa
comportare un grave rischio per la salute umana, degli animali o
per l'ambiente, né la Commissione né gli Stati membri hanno la
facoltà di adottare misure di emergenza quali il divieto della
coltivazione, come fatto dall'Italia nel 2013. E' quanto
indicato dalla Corte di giustizia europea in una sentenza emessa
oggi.
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