E' un cambio di rotta deciso, quello fatto dalla SsangYong Tivoli alla sua quarta generazione. Dopo i precedenti restyling biennali visti, e provati, tra il 2015 e il 2019, questa volta l'intervento sul modello è stato sostanzioso, tanto sotto al cofano quanto tutto intorno. La crossover della casa coreana si è infatti presentata nella sua ultima versione con tanto di nuovo da raccontare.
Nata per consentire a Ssangyong di competere nel mercato dei SUV compatti, la nuova Tivoli si distingue dalla generazione precedente già alla prima occhiata: nuovo il disegno di paraurti, la griglia, le fanalerie (ora a LED) e i cerchi.
Dentro, la plancia è rinnovata, la strumentazione ridisegnata e la nuova console centrale dispone di un nuovo touch screen da 8 o 9,2 pollici. Le novità però sono anche quelle che non si vedono dall'esterno ma che sono sotto il vestito, dove il 79% di materiali è costituito da acciai rinforzati, a tutto vantaggio di una sicurezza decisamente migliorata.
La novità più sostanziosa, a nostro parere, è però quella celata sotto il cofano con il nuovo motore disponibile in diverse varianti a partire dal 1.2 GDi turbo (che si aggiunge agli esistenti 1.5 GDi e GPL e 1.6 XDi Diesel) da 128 cv e 230 Nm disponibili fra i 1.750 e i 3.500 giri, praticamente quasi come un Diesel. Salendo di CV troviamo il diesel 1.6 da 136 CV e infine un 1.5 benzina turno da 163 CV, quello che noi abbiamo provato abbinato al cambio automatico Aisin a sei rapporti e che rappresenta un enorme passo in avanti rispetto al vecchio 1.6. Un motore quello della Tivoli versione 2020, che stupisce per le prestazioni al primo impatto.
Agile nel misto e nei tornati di montagna dove ci siamo spinti con la nostra prova su strada, veloce nei tratti autostradali con buona pace del cambio automatico non sempre veloce e con qualche strappo.
Oltre ai suoi 163 CV, il 1.5 T-Gdi dispone anche di una coppia potente di 260 Nm (280 Nm per le versioni manuali) a partire da 1500 giri/min, più che sufficiente perché questo piccolo crossover risulti più che pronto ogni qual volta si prema il pedale dell'acceleratore. Il motore a quattro cilindri è 'morbido' e privo di vibrazioni. Anche la trasmissione automatica è morbida, anche se tende a bloccare le potenzialità dei 163 cavalli optando per regimi bassi, anche in modalità Sport.
Ottima è rimasta l'abitabilità, con tutto lo spazio che serve per le gambe anche dei più alti, sui sedili posteriori e una discreta capacità di carico.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA