PARIGI - Agile come uno skateboard nelle mani (o meglio, nei piedi) di un acrobata delle scalinate e dei Lungosenna parigini, ma anche potente come lo scatto di un atleta di parkour - la specialità, anch'essa nata in Francia, che prevede di muoversi in città saltando da un muro all'altro - nuova Twingo GT va ad occupare uno spazio inedito nel mondo delle city car europee. E' quello delle Micro-GTI adatte ad affrontare (per ridotte dimensioni e raggio di sterzata record) ogni tipo d'ingorgo, ma pronte anche a lasciare al palo quando scatta il verde modelli ben più costosi e blasonati. Twingo GT, il cui prezzo parte da 15.600 euro, mette infatti a disposizione ben 110 Cv che, uniti all'architettura 'tutto dietro' (motore e trazione sulle ruote posteriori) e ad un rapporto peso/potenza di soli 8,5 kg/Cv, assicurano un comportamento da vera sportiva. Le sensazioni che si provano al volante di Twingo GT sono emozionanti non tanto per il tempo inferiore a 10 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h, ma per il variegato campionario di 'emozioni' che derivano dallo sfruttare la grinta di questo modello in combinazione con l'agilità da vero go-kart. Twingo GT nasce sotto l'egida di Renault Sport, il ramo dell'azienda che si occupa delle competizioni - F1 compresa - ma anche dei modelli sportivi di produzione, come le Clio e le Megane nelle versioni RS e GT.
Il brio di Twingo GT proviene da un tre cilindri di 0,9 litri alloggiato posteriormente e inclinato a 49 gradi per offrire maggiore compattezza (e lasciare spazio per i bagagli). Per questa variante GT, gli ingegneri di Renault Sport sono partiti dalla versione turbo TCe, la più performante della gamma, ma hanno aumentato la potenza di 20 Cv portandola a 110 Cv, con una coppia massima di 170 Nm. Diversi gli interventi per adattarlo alla nuova installazione, come la presa d'aria situata sul parafango posteriore sinistro - che sostituisce quella normalmente posizionata nel passaruota - e che diventa l'elemento distintivo di Twingo GT. Si tratta di una modifica essenziale per migliorare le prestazioni del motore: collegata a una condotta di sezione superiore, questa presa dinamica permette infatti una diminuzione del 12% della temperatura e un aumento della portata del 23% dell'aria inviata al turbocompressore. Approfittando di questa 'ventata' di aria fresca, il regime di rotazione del turbocompressore è stato aumentato, a tutto vantaggio del rendimento. Rivista anche la pompa della benzina (per aumentare la portata di carburante) mentre la pompa dell'acqua è stata dimensionata per ottimizzare il raffreddamento del motore. Tra le altre prerogative di Twingo GT spiccano anche il nuovo impianto di scarico con una diversa taratura della portata d'aria e della contropressione e un silenziatore a doppia uscita. Nella Twingo GT si apprezza anche l'intervento sui rapporti del cambio manuale a cinque velocità, rivisitati per accentuare il dinamismo. Dal mondo Renault Sport arriva anche il comando dell'acceleratore (beneficia degli sviluppi apportati a Mégane RS) con una mappatura che permette accelerazioni molto rapide e che, staccando il piede, limita la sensazione di inerzia. Previste comunque le due modalità Normale ed Eco. Anche il telaio beneficia di una messa a punto specifica, effettuata dai team di Renault Sport, con nuovi ammortizzatori, molle a taratura sportiva e barra stabilizzatrice anteriore di diametro maggiorato diametro superiore. Con un'altezza da terra ribassata di 20 mm rispetto a Twingo e i cerchi Twin'Run da 17 pollici Twingo GT è decisamente ben piantata sulle ruote, anche alle andature più sostenute. Nell'affrontare, appena il traffico lo permette, le curve ad andatura più allegra si apprezza anche la una nuova taratura del controllo dinamico ESP. Senza compromettere la sicurezza, i tecnici Renault Sport hanno privilegiato la guida dinamica: se si pigia sull'acceleratore all'uscita di una curva, si avverte infatti un leggero sovrasterzi di potenza prima che l'elettronica corregga la traiettoria senza ridurre la velocità. Un modo, insomma, per esaltare il comportamento tipico di una 'tutto dietro' - è il caso delle Porsche 911 - senza far correre rischi ai meno esperti.