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Suzuki, ora la gamma dei cambi automatici è completa

Da Celerio a Vitara, ogni auto può rinunciare alla frizione

Redazione ANSA TORINO

(di Alessandro Vai)

TORINO - La tradizione Suzuki nei cambi automatici è iniziata nel 1988 con la generazione originale della Vitara, una delle prime SUV ad arrivare sul mercato. Oggi, la Casa giapponese può vantare un'offerta nelle trasmissioni automatiche che si estende su tutta la gamma, facendone uno dei pochi marchi a poter offrire una versione senza frizione per ognuna auto venduta. Dalla Vitara alla Celerio, passando per la Swift, la S-Cross e l'inossidabile Jimny, ogni vettura ha una soluzione tecnica diversa. Ma che sia a doppia frizione, a variazione continua o con convertitore di coppia, tutte le Suzuki con cambio automatico hanno un efficienza paragonabile a quelle con cambio manuale e un prezzo di acquisto solo leggermente superiore. Questa abbondanza si spiega con le stesse radici territoriali del marchio, visto che in Giappone il cambio automatico è una consuetudine per nove automobilisti su dieci; nel Sol Levante, infatti, la trasmissione manuale è considerata un optional, anche piuttosto esotico, ed esistono addirittura due patenti differenti: una permette di guidare tutte le auto, un'altra solo le automatiche. In Italia, invece, sono solo il 15% dei guidatori a rinunciare alla frizione, soprattutto per una cultura automobilistica legata ancora a vecchi schemi, cioè quelli dei costi superiori, tanto di acquisto quanto di manutenzione e dei consumi sfavorevoli. Così la crescita di Suzuki, che ha chiuso il 2015 con una quota sul mercato italiano dell'1,19% e ambisce,nel 2015 a raggiungere l'1,4% superando la soglia delle 20.000 auto, passa anche dall'ampliamento della gamma delle trasmissioni. Parlando di prezzi si va dai 700 euro necessari per il robotizzato della Celerio, ai 1.000 e 1.300 euro, rispettivamente della Swift e della Jimny che sono dotate di un'unità con convertitore di coppia a 4 rapporti. La S-Cross e la Vitara hanno un cambio a 6 rapporti per le motorizzazioni benzina (1.100 e 1.500 euro) del tipo CVT la prima e con convertitore di coppia la seconda, mentre quelle diesel usano la trasmissione a doppia frizione e 6 marce di origine Fiat, offerta al prezzo di 1.700 euro. I consumi, poi, sono praticamente invariati rispetto alle corrispondenti versioni con cambio manuale. La Celerio mantiene una media, nel ciclo combinato, di 4,3 L/100 km, la Swift sale da 5 a 5,6 L/100 km, la Jimny cresce da 7,1 a 7,3 L/100 km, mentre sia la Vitara che la S-Cross rimangono a 5,5 L/100 km col 1.6 benzina e aumentano da 4,2 a 4,5 L/100 km con il 1.6 turbodiesel. Nel 2015, in ogni caso, i modelli Suzuki dotati di queste trasmissioni, hanno pesato per il 5,7% dell'immatricolato totale totalizzando 1.060 unità su 18.681. La percentuale può sembrare bassa, ma le stime per i prossimi anni parlando di gusti in trasformazione degli automobilisti europei, che sono sempre più orientati ad abbandonare il pedale della frizione, in favore di una maggiore comodità e semplicità di utilizzo. Quest'ultima è la caratteristica principale che si apprezza nel traffico cittadino delle vie di Torino, dove ogni trasmissione si dimostra adeguata alla vettura su cui è montata pur mostrando caratteristiche differenti. E se il CVT della S-Cross a benzina necessita di un certo periodo di assuefazione, il doppia frizione 'made in Italy' abbinato ai 320 Nm di coppia del 1.6 turbodiesel rende la guida della Vitara assai piacevole.

Molto apprezzabile è anche il robotizzato AGS della Celerio, che la rende una vera e propria 'arma' per affrontare al meglio la congestione metropolitana.

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