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Alfa Romeo 4C Spider, sportività pura e vento tra i capelli

Ne verranno costruite solo 1.000 in tutto il 2015

Redazione ANSA BALOCCO

(di Alessandro Vai)

BALOCCO - L'Alfa Romeo 4C ha 'perso la testa', cioè una parte del tettuccio ed è diventata Spider.

L'arrivo della versione scoperta era atteso già dal marzo 2013, quando la berlinetta debuttò al Salone di Ginevra. Ci sono voluti due anni e altrettanti Saloni svizzeri per viaggiare su una 4C con i capelli al vento, ma l'attesa non è stata vana. E poi la pazienza è una virtù da coltivare, se si decide di acquistarne una (coupé o spider non importa), perché l'accoppiata tra produzione esigua e richiesta altissima porta a tempi di attesa dilatati: ordinando la variante chiusa oggi, ci vorrebbero 12-14 mesi per averla, mentre di quella aperta ne verranno fatte solo 1.000 da qui fino alla fine dell'anno.

L'Alfa a motore centrale, infatti, è costruita a mano nello stabilimento Maserati di Modena, dove ne vengono assemblate 20 al giorno. È la sua stessa scheda tecnica a rendere lento il processo di assemblaggio, perché la monoscocca in fibra di carbonio - pesa solo 73 kg ed è il cuore dell'auto - viene 'cotta' in un forno specifico dopo che i pannelli vengono posati uno sull'altro e incollati a mano. Così, non se ne riescono a produrre più di 3.500 all'anno, tanto che negli Stati Uniti gli ordini sono stati sospesi a causa delle troppe richieste. Quanto all'area EMEA, i contratti già firmati sono 2.700 e ne circolano 1.400. Vuol dire che ci sono ancora 1.300 futuri alfisti da soddisfare e qualcuno inizia già a speculare, visto che le 4C usate costano dai 70.000 agli 85.000 euro, quando il prezzo di una coupé nuova si ferma a 65.000 e quello della Spider arriva a 75.000 euro. Del resto, un'Alfa con queste caratteristiche tecniche non si vedeva da un pezzo, forse dai tempi della 33 Stradale, come non ha mancato di ricordare Alberto Cavaggioni, Project Leader della 4C, durante la presentazione stampa internazionale al Balocco Proving Ground. Il telaio composto da una monoscocca in fibra di carbonio - il cui peso è aumentato di 8kg per rispettare le nuove norme ECE R 94 -, il motore centrale, la trazione posteriore, il motore turbo 1.750 da 240 CV e la massa a vuoto di 895 kg, sono numeri da supercar. Le prestazioni incredibili - 0/100 km/h in 4,5 secondi e 257 km/h di velocità massima - ne sono la diretta conseguenza, soprattutto per quanto riguarda la leggerezza.

L'accelerazione laterale di 1,1 g è già impressionante, ma non è nulla in confronto alla decelerazione raggiungibile in frenata, pari a 1,25 g. Se si pesta con forza sul pedale del freno, duro da premere ma modulabile al millimetro come solo sulle vere auto da corsa, c'è il rischio di farsi uscire gli occhi dalle orbite.

Guidandola sulla pista 'Misto Alfa' di Balocco si arriva sempre e inesorabilmente 'corti' alle staccate, perché l'auto frena molto di più del 99% della produzione di serie.

L'aderenza, poi, è fenomenale e i due anni di sviluppo passati tra l'uscita della berlinetta e quella della Spider hanno giovato molto alla messa a punto dell'assetto e del feeling dello sterzo. Anche la gestione elettronica del cambio doppia frizione TCT è migliorata, con più fluidità nell'utilizzo cittadino. Ma il bello di non avere un tetto è anche quello di guidare 'en plein air'. Bisogna fermarsi, scendere dall'auto, sbloccare manualmente un paio di ganci, ripiegare la capote di stoffa su sé stessa e stiparla nel piccolo baule posteriore, dopodiché la 4C è pronta a far abbronzare pilota e navigatore.

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