(di Alessandro Vai)
BILBAO – Opel Performance Center, più semplicemente OPC, è la sigla magica che trasforma la Corsa in un'auto sportiva affamata di asfalto. Molte delle piccole di segmento B offrono versioni 'pepate', ma il risultato degli sforzi dei tecnici tedeschi va oltre quanto offerto dalla concorrenza. Non ci sono dubbi, la Corsa OPC è quanto di più corsaiolo si possa avere rimanendo nei quattro metri di lunghezza e senza superare i 25.000 euro. L'assegno da lasciare al concessionario – già nei prossimi giorni, con le prime consegne previste a giugno – è da 21.900 euro, ma sarebbe un vero peccato non aggiungerne altri 2.500 per il Performance Pack, cioè quello che la differenzia sul serio da tutte le altre. Consta di quattro componenti fondamentali per il piacere di guida: i freni Brembo anteriori con dischi da 330 mm (da 308 mm quelli standard), i cerchi da 18 pollici necessari per ospitarli, le molle più rigide, gli pneumatici Michelin e il differenziale autobloccante meccanico Drexler, cioè quello che fa realmente la differenza. Certo, si potrebbero spendere altri 1.500 euro per il rivestimento in pelle dei sedili sportivi Recaro, ma quelli in tessuto sono già ottimi e comunque gli ammortizzatori Koni FSD (Frequency Selective Damping) sono di serie e i loro benefici durante la guida sono assolutamente percepibili. È inutile nasconderlo, questa Corsa è fatta per andare forte, per aggredire le curve e mangiarsele in un sol boccone; gli appassionati lo sanno bene, tanto che la prima generazione ha venduto 23.000 esemplari in tutta Europa. Il 1.6 turbo è potente (207 CV a 5.800 giri), ricco di coppia (245 Nm tra 1.900 e 5.800 giri che diventano 280 Nm con l'azione temporanea dell'Overboost) e si fa sentire sia all'interno che all'esterno dell'abitacolo con la bella voce 'roca' dello scarico Remus, ma quando si fa sul serio non è lui a prendersi il centro della scena. Il primo attore di questa Opel è sicuramente l'assetto messo a punto 'intorno' al differenziale autobloccante. A differenza dei dispositivi elettronici che ne ricreano l'effetto pizzicando le pinze dei freni, la sua azione è determinante e assolutamente efficace. Sulle prime può lasciare spiazzati, perché quando si riaccelera a centro curva l'auto, anziché sottosterzare e puntare verso l'esterno, inizia a tirare verso l'interno, con il volante che 'prende vita' stringendo la traiettoria, mentre la velocità aumenta con una progressione incredibile per questo genere di vettura. Così bisogna modificare i propri parametri, assecondarne il comportamento e allora si va davvero fortissimo, anche troppo su strada, dove entrare in zona 'ritiro patente' è questione di attimi. Il problema è che passa pochissimo tempo tra il momento in cui ci si abitua a questo tipo di guida a quello in cui ci si prende gusto e si vuole osare di più. Con la Corsa OPC, la sportività non è questione di numeri – che non mancano, visto lo 0-100 km/h in 6,8 secondi e i 230 km/h di velocità massima – ma di sensazioni e feeling; per avere di più bisogna passare alla trazione posteriore oppure a un'auto da rally. Quando, poi, i 'bollenti spiriti' si placano, si scopre anche un'auto con un equipaggiamento particolarmente completo, che include i proiettori anteriori bi-xenon, il sistema di infotainment IntelliLink con display touch da 7 pollici, i sensori di parcheggio e la telecamera posteriore.