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Jeep Gladiator, dopo 27 anni arriva erede di Comanche

Il pick-up in anteprima al Camp Jeep assieme alla Wrangler 1941

SAN MARTINO DI CASTROZZA ANSAcom

Un pick-up firmato Jeep è il protagonista del ritrovo annuale dei 'jeepers' che quest'anno si sono dati appuntamento sulle Dolomiti. Ad attendere le centinaia di appassionati che da domani a domenica si sono dati appuntamento al Camp Jeep 2019 di San Martino di Castrozza, sulle Dolomiti, ci sarà anche l'anteprima europea del nuovo Jeep Gladiator, ovvero il modello che riporta un pick-up nel catalogo di Jeep a ventisette anni di distanza dalla messa in pensione del Comanche, l'ultimo fuoristrada con cassone aperto prodotto in ordine di tempo dal marchio paladino del fuoristrada. Per ripresentarsi da protagonista nel segmento dei pick-up, il marchio americano ha pensato di tornare in scena con un prodotto capace di attirare l'attenzione degli appassionati: un veicolo open air multiuso, pensato per offrire divertimento di guida, unito alle leggendarie capacità off-road di Jeep e alle tecnologie avanzate già sperimentate sui modelli Wrangler.

Il tutto, abbinato alla libertà e alla flessibilità nel trasporto di attrezzature di ogni sorta, garantite da un cassone in acciaio da 152 centimetri. Prodotta negli Stati Uniti, nella fabbrica di Toledo (Ohio), la nuova Jeep Gladiator arriverà nei concessionari del Medio Oriente, mercato sul quale FCA punta molto per il nuovo prodotto a marchio Jeep, nel primo semestre del 2020 e con tre diversi allestimenti: Sport, Overland e Rubicon. L'introduzione in Europa di Gladiator è invece previsto entro la fine del prossimo anno. Come nella consolidata formula di Wrangler, le capacità off-road di Gladiator sono garantite da due avanzati sistemi 4x4 (Command-Trac e Rock-Trac) assali Dana 44 di terza generazione, bloccaggi elettrici degli assali anteriore e posteriore Tru-Lock, barra stabilizzatrice a scollegamento elettronico che rappresenta una novità assoluta nel segmento, oltre agli pneumatici off-road da 32". Se a livello tecnico il progetto, anche in termini di design, parte dal concetto di Wrangler, per lo specifico del cassone i progettisti di Jeep hanno tenuto in conto le due direzioni di funzionalità e versatilità, con un sistema di illuminazione under-rail, una fonte di alimentazione esterna coperta da 230 V (disponibile a richiesta) e i robusti fermi integrati che garantiscono la necessaria resistenza. Il sistema di gestione del carico Trail Rail, disponibile a richiesta, fornisce poi ulteriori opzioni aggiuntive per il trasporto e l'organizzazione del carico. Se poi aggiungiamo il rivestimento protettivo del cassone, la divisoria e la copertura in tela disponibili a richiesta, le possibilità di stoccaggio aumentano ancora. L'allestimento Rubicon della Gladiator è anche dotato di rock rails per la protezione di cabina e cassone. Il Camp Jeep 2019, oltre a Gladiator, avrà tra i suoi protagonisti anche un altro modello atteso dai 'jeepers', ovvero la nuova Jeep Wrangler 1941 allestita da Mopar, il marchio FCA dedicato ai prodotti e ai servizi after sales per tutti i veicoli del gruppo.

Il raduno sulle Dolomiti trentine farà da vetrina al lancio commerciale di questo modello, a soli tre mesi dalla sua presentazione in anteprima mondiale al Salone dell'automobile di Ginevra. Il veicolo è un modello a trazione integrale con un allestimento adatto anche alle leggi in fatto di personalizzazione dei veicoli, dal kit assetto rialzato da 2" allo snorkel (a richiesta), passando per rock rails, battitacco neri, sportello carburante nero e tappetini all weather che arricchiscono la configurazione specifica di questo modello.

Completa la configurazione la scritta ' 1941' sul cofano, che ricorda una data simbolo per il marchio Jeep, la nascita della mitica Willys.

Quando arriverà nel mercato europeo, entro la fine del 2020, il nuovo pick-up Jeep Gladiator proporrà sia propulsori benzina che diesel. Nel primo caso si tratterà del motore Pentastar V6 da 3,6 litri sviluppato da FCA US con 285 Cv e 347 Nm di coppia, che è dotato di serie del sistema Engine Stop-Start (ESS). Questo propulsore è stato progettato per ottimizzare l'erogazione della coppia già ai bassi regimi, una caratteristica fondamentale nella guida off-road più estrema. Tutte le versione del Gladiator vendute in Europa potranno anche essere ordinate con l'EcoDiesel 3,0 litri. Dotato anch'esso di serie del sistema Engine Stop-Start (ESS), questo propulsore eroga 260 Cv e 600 Nm di coppia (valori stimati in attesa di omologazione). Si tratta di un V6 progettato e costruito da FCA EMEA, che è dotato di un'avanzata tecnologia turbo con cuscinetti a basso attrito progettati per aumentare la risposta e le prestazioni ai bassi regimi. Con questa 'cavalleria' sotto al cofano Gladiator supporta perfettamente le tecnologie di trasmissione e trazione che sono state scelte da Jeep per il modello che segna il ritorno nel segmento pick-up e che, quindi, necessità di doti di 'tiro' proporzionate alla capacità di traino (2.722 kg) e di carico (725 kg). Il sistema 4x4 Command-Trac active-on-demand - di serie negli allestimenti Sport e Overland - ha un rapporto massimo di riduzione pari a 2,72:1, mentre il sistema 4x4 Rock-Trac active-on-demand (allestimento Rubicon) ha un con rapporto 4LO pari a 4:1 e dispone di bloccaggi elettronici dei differenziali Tru-Lok di serie. Il Gladiator vanta un angolo di attacco pari a 43,6 gradi, un angolo di dosso pari a 20,3 gradi, un angolo di uscita pari a 26 gradi e un'altezza libera da terra di 28,2 cm. La capacità di guado arriva a 76 cm. A richiesta sono previsti cerchi da off-road estremo da 17 pollici mentre sull'allestimento Rubicon, sono di serie i pneumatici da 32 pollici. Gladiator utilizza l'affidabile configurazione delle sospensioni con molle elicoidali a cinque punti di ancoraggio. Le molle sono tarate per ottenere l'equilibrio perfetto tra la maneggevolezza su strada e le leggendarie capacità off-road proprie dei modelli Jeep. Il confort di guida, la maneggevolezza, la capacità di traino e carico sono notevolmente ottimizzati dalla taratura degli ammortizzatori, dalla disposizione dei punti rigidi e di supporto alla carrozzeria.

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