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Coronavirus: Mitsubishi taglia 6.500 dipendenti in Giappone

Crollo della domanda costringe case auto a riduzione produzione

Redazione ANSA TOKYO

L'espansione del coronavirus e il conseguente crollo delle immatricolazioni sul mercato auto costringe la Mitsubishi Motors ad annunciare il licenziamento di 6.500 dipendenti distribuiti su tre stabilimenti domestici, e attualmente chiusi a causa della pandemia. Gli impiegati interessati prestavano servizio nelle fabbriche di Mizushima, nella prefettura di Okayama e quella di Okazaki nella prefettura di Aichi, entrambi chiuse da giovedì, oltre alla sussidiaria della Pajero Manufacturing, situata a Gifu nel Giappone centrale, la cui produzione sarà bloccata a partire da lunedì prossimo. Gli operai che hanno visto il loro contratto di lavoro terminato, spiega la stampa nipponica, verranno parzialmente retribuiti mentre gli stabilimenti rimarranno chiusi non oltre il 23 aprile. La scorsa settimana il costruttore auto aveva annunciato che avrebbe fermato i suoi tre impianti di produzione per ridurre l'output in linea con la drastica frenata della domanda. Dello stesso avviso l'alleata Nissan, in trattative con i sindacati per vincolare 4.000 dipendenti in congedo temporaneo e a paga ridotta. Un simile accordo era stato raggiunto a fine marzo da Mazda per gran parte dei suoi 14mila dipendenti, tra operai delle catene di produzione allo staff amministrativo di base al quartier generale nella prefettura di Hiroshima. 

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