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Coronavirus: industria automotive mondo pronta a ripartire

Per Oica 'grave crisi, ma aziende dimostreranno la loro forza'

Redazione ANSA ROMA

L'Organizzazione Internazionale dei Costruttori di Automobili (Oica) lancia l'allarme sulle conseguenze che il Covid-19 potrebbe avere sull'industria globale del settore, ma ribadisce anche l'impegno e la volontà delle aziende per riprendere ad operare e sostenere così l'economia mondiale. Dopo un cupo 2019, che ha visto un calo di oltre il 5% nella produzione mondiale, scesa a 91,8 milioni di veicoli, al termine di 10 anni di crescita continua - si legge nella nota dell'Oica - l'industria automobilistica mondiale deve affrontare una nuova sfida senza precedenti nei primi mesi del 2020. Il coronavirus ha iniziato la sua diffusione solo pochi mesi fa, ma sta già causando sfide senza precedenti a una dei più grandi settori industriali del mondo. Questa potrebbe essere ''la peggior crisi che abbia mai avuto un impatto sull'industria automobilistica'' ribadisce il presidente dell'Oica, Fu Binfeng che è anche il segretario generale delll'Associazione Cinese dei Produttori di Automobili (Caam).

I primi impatti si sono avuti a gennaio, con l'arresto della maggior parte dell'industria cinese, creando carenze di parti e componenti che hanno avuto ripercussioni sull'industria in ogni angolo del mondo. La diffusione globale del virus nelle ultime settimane ha portato poi alla chiusura di gran parte degli impianti dell'industria automobilistica e dei suoi fornitori in tutto il mondo.

''Le preoccupazioni per la salute e la sicurezza dei propri dipendenti - ha detto Fu Binfeng - hanno portato molti produttori e fornitori in tutto il mondo a mettere in atto drastiche misure sanitarie, portando a una forte riduzione o addirittura alla completa chiusura di molti impianti e strutture, anche dove non lo è sistematicamente richiesto dalle rispettive autorità''.

Attraverso le associazioni nazionali, che operano insieme all'interno di Oica, i produttori automobilistici mondiali continuano a impegnarsi a proteggere dipendenti e clienti e a rispettare o addirittura superare le misure governative di restrizione o confinamento. In diversi Paesi, al fine di aiutare le persone colpite dal Covid-19, i produttori di automobili stanno anche realizzando progetti umanitari, che vanno dalla produzione di macchine per la respirazione al supporto nei trasporti dei servizi di emergenza e dei medici.

Le aziende che fanno parte di OICA continuano ad operare per proteggere il settore automobilistico il più possibile, e sono dunque pronte per iniziare il complesso processo di riavvio della produzione e delle vendite al termine della crisi. ''Le varie associazioni nazionali dell'industria dell'auto, membri di Oica, sono strettamente impegnate in un dialogo costruttivo con le rispettive autorità e partner al fine di attenuare l'impatto di questa crisi e garantire una rapida ripresa del settore, che contribuisce in modo determinante all'economia mondiale. Non ho dubbi sul fatto che l'industria automobilistica mondiale, come ha già fatto molte volte in passato - ha concluso Fu Binfeng - dimostrerà la sua importanza, la sua forza e la sua resistenza ''.

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