MILANO - Peugeot-Citroen (Psa) è "tra i costruttori europei meglio attrezzati" per la transizione energetica, con "uno dei minori tassi di emissioni di carbonio" nella propria gamma di autoveicoli. Lo sostengono gli analisti di Evercore Isi in uno studio in cui sottolineano come per il Gruppo francese "la transizione sarà relativamente meno dolorosa rispetto ai rivali".
Da qui la decisione di alzare il prezzo obiettivo da 21 a 23 euro e la raccomandazione da 'in line' (allineato all'andamento del listino di riferimento) a 'outperform', ossia in grado di "fare meglio". Considerazioni non sufficienti a sostenere il titolo in Borsa, dove cede l'1,9% a 19,83%, dopo le indiscrezioni sull'intenzione di uscire dall'azionariato dei cinesi di Dongfeng, azionisti al 12,9% insieme allo Stato francese tramite BpiFrance e alla famiglia Peugeot.
Con Dongfeng è attiva da anni una joint-venture in Cina per l'assemblaggio di auto Peugeot e Citroen. Sempre in Cina il Gruppo è alleato con Changan, solo però per il marchio Ds. Psa ha fatto avances, peraltro non corrisposte, ad Fca lo scorso marzo ed è interessata a rilevare Jaguar da Tata.