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Immatricolazioni auto in calo a giugno, record per le elettriche

Più pesante la flessione di Fca (-11,2%), ma crescono Jeep e Lancia

Redazione ANSA

Nel mese di giugno in Italia sono state immatricolate 171.626 auto, il 2,08% in meno dello stesso mese del 2018. I dati sono del ministero dei Trasporti. Nei sei mesi sono state vendute 1.082.197 vetture, pari a una flessione del 3,52% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Il gruppo Fca ha immatricolato 38.560 vetture a giugno in Italia, l'11,21% in meno dello stesso mese del 2018, con la quota che scende dal 24,78% al 22,47%. Da inizio anno le auto vendute da Fca sono 266.765, in calo dell'11,95%. La quota è pari al 24,65% a fronte del 27,01% dell'analogo periodo del 2018. A giugno Jeep e Lancia aumentano le immatricolazioni entrambe del 9% (rispettivamente 8.400 e 4.400). La quota di Jeep è pari al 4,9% e quella di Lancia al 2,5%. Lo sottolinea Fca in una nota. Il gruppo - spiega - consolida la leadership nei principali segmenti con Panda, 500L, Stelvio, Qubo, Renegade e 124 Spider. Si posizionano ai vertici delle classifiche anche 500, Ypsilon e Compass. Infine, tra le prime dieci vetture più vendute nel mese sono quattro i modelli Fca: prima Panda, seguita da Renegade, e poi Ypsilon e 500X. Il marchio Abarth con 450 immatricolazioni a giugno cresce del 18% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La stagione estiva inoltre favorisce le vendite della 124 Spider che nella versione Abarth incrementa le vendite del 350%. Alfa Romeo a giugno registra quasi 2.600 vetture, per una quota dell'1,5%, la migliore del 2019.

Il Centro Studi Promotor rileva che il bilancio dell'auto nel primo semestre è negativo e "non ci sono le condizioni per una ripresa nel secondo semestre".  Dall'inchiesta congiunturale mensile emerge che il 48% dei concessionari si attende la domanda in calo nei prossimi mesi, mentre per il 50% le vendite si manterranno stabili sui bassi livelli attuali. Le immatricolazioni, che avevano toccato quota 1.910.564 nel 2018, dovrebbero attestarsi a fine anno a 1.835.000: un livello inferiore al massimo ante-crisi del 2007 di ben il 26,4%, mentre i livelli ante-crisi sono stati già da tempo raggiunti dagli altri grandi mercati europei. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, influiscono sull'andamento delle vendite il quadro economico che spinge a rinviare l'acquisto di auto, ma anche fattori negativi specifici del comparto come la fine nel 2019 del sostegno dei superammortamenti e la demonizzazione del diesel che spinge a rinviare la sostituzione della vettura in attesa di trovare una soluzione alternativa altrettanto conveniente.

Unrae, serve revisione generale fiscalità settore
 La revisione del bollo auto può essere il primo passo verso una revisione più generale della fiscalità dell'auto. Una misura che "può determinare un veloce rinnovo del parco circolante, intervenendo sui veicoli più anziani e quindi più inquinanti e meno sicuri, senza penalizzare i veicoli di ultima generazione, innovativi e puliti". Lo afferma Michele Crisci, presidente dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere. Dall'analisi per fascia di CO2, elaborata dal Centro Studi e Statistiche Unrae, emerge che "a giugno - il quarto mese dall'introduzione del Bonus/Malus - hanno segnato un incremento del 205,9% le immatricolazioni di auto fino a 20 g/km di CO2, sostenute dal Bonus ma già in crescita lo scorso anno, mentre risultano in flessione le vetture da 21 a 70 g/km di CO2 (-46,1%), seppure anch'esse incentivate". Per quanto riguarda le alimentazioni emerge un calo del diesel del 22,6% che, depurato dal noleggio, sarebbe ancora più profondo e pari a -31,5%. L'analisi per segmento evidenzia nel mese un incremento a doppia cifra per le city car e l'alto di gamma a fronte di un calo degli altri segmenti.

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