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Auto, in calo le vendite in Europa: ad aprile -0,5%

Fca subisce una contrazione del 3% su mercato dell'Unione, -8,8% nel 2019

Redazione ANSA

 Ancora segno negativo per il mercato delle auto in Europa. Ad aprile le immatricolazioni nei 28 Paesi dell'Unione Europea più Efta (Svizzera, Norvegia e Islanda) sono state 1.344.863, lo 0,5% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I dati sono dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei. Nei primi quattro mesi dell'anno, le immatricolazioni sono calate del 2,5% a quota 5.491.050. Quello di aprile è l'ottavo calo mensile. Tra i maggiori mercati europei, il risultato migliore lo realizza la Spagna, dove ad aprile le immatricolazioni hanno fatto registrare un aumento del 2,6% grazie alla spinta delle vendite alle aziende e alle società a noleggio. In Italia l'incremento è stato dell'1,5%, mentre il mercato francese è stabile: cresce dello 0,4% ad aprile e cala dello 0,4% nei primi quattro mesi. Lievemente negativo è il mercato tedesco, con cali dell'1,1% in aprile e dello 0,2% nel periodo gennaio-aprile. Fanalino di coda il Regno Unito, che contiene le perdite al 4,1% ad aprile e al 2,7% nel primo quadrimestre.

Il Gruppo Fca ha immatricolato ad aprile 88.755 auto nell'Europa dei 28 più i Paesi dell'Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia), il 3% in meno rispetto allo stesso mese del 2018. La quota scende dal 6,8% al 6,6%. Nei primi quattro mesi dell'anno il calo è stato dell'8,8%, con le vendite che si sono fermate a 348.672 vetture. In calo anche la quota, passata dal 6,8% al 6,3%. Di assoluto rilievo i risultati ottenuti da Panda e Ypsilon. La prima è la più venduta del segmento A, sia in aprile sia nel quadrimestre: 18.300 registrazioni nel mese (vendite +49,1%) e 71.700 nel progressivo annuo (+20,5% in un segmento che complessivamente nell'anno perde l'1,3%). La Ypsilon - stabilmente la vettura del segmento B più venduta in Italia - cresce del 30,7% nel mese (con 5.700 vetture vendute) e del 33,9% nell'anno (24.200 registrazioni). Da segnalare per Fca i risultati in Germania, dove le vendite aumentano del 2,9% nel quadrimestre e addirittura del 18,2% in aprile, in controtendenza rispetto al mercato che cala dell'1,1%. Jeep immatricola quasi 13.700 vetture, per una quota all'1%. Sono 59.600 le registrazioni nei primi quattro mesi del 2019, il 7,1% in più in confronto al progressivo del 2018, e la quota è all'1,1%, +0,1 punti percentuali. Da segnalare gli incrementi delle vendite di Wrangler (+47,5% in aprile e +88,2% nel quadrimestre), Cherokee (+5,4% nel mese e +24,85% nel progressivo annuo), Renegade (rispettivamente +4,8% e +6,95%) e Compass (+3,7% nel quadrimestre). Alfa Romeo in aprile registra quasi 4.700 vetture, per una quota dello 0,3%. Nel progressivo annuo sono 19.400 le registrazioni e la quota allo 0,4%. Tra i major market positivo risultato di Alfa Romeo in Spagna dove il brand chiude il mese in crescita del 15,2% e nel primo quadrimestre del 34,2%. Vendite in aumento in aprile per Stelvio, che registra una crescita dell'1,3% rispetto allo stesso mese del 2018. Oltre 64 mila le Fiat immatricolate in aprile, per una quota del 4,8%, in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2018. Nei primi quattro mesi dell'anno il marchio registra più di 243 mila vetture, pari al 4,4% di quota. Fiat Panda e Fiat 500 dominano la classifica di vendite del segmento A.

Unrae, Italia situazione più difficile, -4,6% nel 2019
"I numeri di aprile confermano il permanere di una certa difficoltà in Europa, soprattutto nei mercati britannico e spagnolo. Ma la situazione più difficile, nonostante il segno positivo nel mese, rimane quella italiana, con una flessione del 4,6% da inizio anno". Andrea Cardinali, neo direttore generale dell'Unrae, l'Associazione delle Case Automobilistiche estere, commenta così i dati dell'Acea sulle immatricolazioni delle auto nel mese di aprile in Europa. "Per giunta, nei primi 4 mesi del 2019 in Italia le emissioni di CO2 sono aumentate del 6,5%, e questo è effetto della campagna di demonizzazione sul diesel, che non risparmia - del tutto ingiustificatamente - nemmeno le modernissime motorizzazioni Euro 6 - aggiunge - Mentre ci si accanisce sulle nuove immatricolazioni con misure penalizzanti, si trascura il vero malato: un parco circolante vetusto, insicuro ed inquinante. La sua età media, con la crisi del 2008, è passata da 7,5 a 10,9 anni - il valore più elevato fra i major markets dopo quello spagnolo - e il trend non si è più invertito. Con i ritmi attuali, per liberare le nostre strade dalle vetture ante Euro 4 servirebbero quasi 14 anni, e nel frattempo anche le Euro 5 saranno divenute archeologia industriale". "Come abbiamo ribadito pochi giorni fa a Verona in occasione di un incontro con la stampa congiuntamente alle altre associazioni della filiera, il rinnovo del parco circolante deve diventare una priorità nazionale: è indispensabile - conclude Cardinali - che il Governo prenda provvedimenti in un'ottica di neutralità tecnologica, ed è necessario farlo ora".

Anfia, mercato stabile, forte contrazione diesel
 Il mercato europeo dell'auto, ad aprile, "registra una performance relativamente stabile, seppur in un contesto caratterizzato da diversi fattori di rischio, principalmente legati all'andamento dell'economia mondiale". Lo afferma Paolo Scudieri, presidente di Anfia, l'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, commentando i dati relativi alle immatricolazioni nell'Europa dei 28 più i paesi Efta. "Continua la forte contrazione del diesel: a Spagna (-24%), Italia (-22%), Francia (-17%) e Regno Unito (-9%), si aggiunge per la prima volta nel 2019 anche la Germania, anche se ben inferiore rispetto agli altri major market (-0,9%) - osserva -. Il calo di immatricolazioni di auto diesel in questi mercati è stato del 13% ad aprile, con quasi 50.000 immatricolazioni in meno, e del 16% nei primi quattro mesi dell'anno, con riduzione di volumi che sfiora 250.000 unità. Ricordiamo che l'effetto della flessione della domanda di auto diesel in Europa si è concretizzato, nel 2017, in un aumento delle emissioni medie complessive di CO2 delle nuove auto vendute (+0,4% con 118,5 g/km)".

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