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Unrae, caduta libera veicoli industriali, -10% a marzo

"Seriamente compromessi rinnovo parco e sicurezza"

Redazione ANSA TORINO

Continua il trend negativo già iniziato negli ultimi mesi dello scorso anno per le immatricolazioni dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate: secondo le stime elaborate dal Centro Studi e Statistiche dell'Unrae, l'associazione delle case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche nel marzo 2019 si registra infatti un calo importante, con -10,1% rispetto allo stesso mese del 2018 (2.140 unità immatricolate contro 2.381).
    "E' da oltre trent'anni - commenta Franco Fenoglio, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae - che chi governa questo Paese non riesce a definire una strategia di sviluppo dell'autotrasporto sostenuta da interventi strutturali, per dare concreto impulso al settore. Neppure l'attuale Governo sta dimostrando attenzione per il settore e questo si manifesta tragicamente in una serie di dati negativi, che vanno dalla perdita di traffico internazionale delle imprese italiane (ridotto a meno del 24%) alla scomparsa di migliaia di piccole e medie imprese (secondo l'ultima revisione effettuata, altre 20.000 non avrebbero più le condizioni per restare nell'Albo), mentre quelle di maggiore dimensione hanno trasferito in tutto o in parte la loro attività in Paesi esteri. L'autotrasporto italiano non regge la concorrenza dei competitori europei, portata anche all'interno del mercato nazionale attraverso la pratica del cosiddetto cabotaggio. Che un settore strategicamente importante finisca in condizioni di estrema debolezza nell'arena europea sembra non preoccupare nessuno. - prosegue Fenoglio - Se in trent'anni la scelta di destinare le risorse messe a disposizione dell'autotrasporto ad una serie di interventi a pioggia, nell'inutile tentativo di garantire la sopravvivenza di tutti, ha portato ai risultati sconfortanti che oggi vediamo, per quale perversa ragione non si vuole prenderne atto e cambiare rotta per fare scelte di sviluppo vincenti?".

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