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Fca in pool con Tesla per rispettare limiti emissioni

Dalla casa italo-americana centinaia milioni per crediti CO2

Francesca Paggio

"Centinaia di milioni" di euro a Tesla per rispettare i limiti europei delle emissioni Co2 previsti per il 2020. Con questa mossa Fca 'sfrutta' un regolamento europeo che consente, in sostanza, di acquistare crediti da altre case automobilistiche o da altri brand dello stesso gruppo per compensare le proprie emissioni. La notizia l'ha data il Financial Times, che ha parlato appunto di "centinaia di milioni" messi sul piatto da Fca per il colosso elettrico di Elon Musk, che sul fronte emissioni è evidentemente il più in regola.

Nessuna conferma sull'ammontare dell'accordo, ma che l'intesa esista emerge chiaramente dalla pagina che il sito della commissione europea dedica a questo specifico sistema. Il 'pool' che è stato stretto dai due gruppi riguarda Fca Italy, Fca Us, Alfa Romeo e, appunto, Tesla e porta la data 2019. Nel 2020, infatti, scatteranno le nuove regole, che prevedono per le auto nuove nell'Unione europea un limite di 95 grammi di emissioni di CO2 per chilometro, ben più stringenti rispetto ai 130 grammi per chilometro fissati nel 2015. Per le aziende che ritengono di non essere in grado di rispettare i limiti almeno nell'immediato, esiste tuttavia una diversa possibilità: il sistema autorizzato da Bruxelles, che ricorda un po' quello dei certificati verdi delle aziende produttrici di energia, consente alle case automobilistiche che non riescono a rispettare i parametri con le proprie forze di 'comprare' crediti da altre invece più 'virtuose', con le quali possono dare a vita ai cosiddetti 'pool'.

In questo modo, sommando le emissioni di tutti gli attori coinvolti nel pool, si punta a raggiungere una media che si collochi al di sotto del parametro fissato. Fino al recente passato intese di questo genere riguardavano i vari brand di un singolo gruppo, come Bmw con Rolls Royce o Volkswagen con i molti marchi che possiede (Audi, Bugatti, Seat, Skoda), ma ormai esistono anche i pool 'aperti' tra case che si fanno concorrenza: accanto a questo formato da Fca e Tesla figura infatti quello tra Toyota e Mazda siglato nel 2018. "Ci impegniamo a ridurre le emissioni di tutti i nostri veicoli", ha sottolineato Fca, avvertendo che allo stesso tempo "ottimizzerà le opzioni di conformità che i regolamenti offrono. Dopo tutto - spiega ancora Fca - il senso di un mercato del credito Co2 è quello di sfruttare i modi più convenienti per ridurre le emissioni complessive di gas serra sul mercato. Il pool di acquisti offre flessibilità per fornire prodotti che i nostri clienti sono disposti ad acquistare gestendo nel contempo la conformità con l'approccio a costi più bassi". 

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