La pace sui dazi fra Stati Uniti e Cina è a un passo. Un accordo ancora non c'è ma un'intesa "grandiosa" è vicina: potrebbe essere raggiunta nelle prossime quattro settimane. "C'è ancora della strada da fare" ma i progressi sono ''rapidi'' afferma Donald Trump ricevendo nello Studio Ovale il vice premier cinese Liu He. Solo se ci sarà un accordo, allora - aggiunge il presidente americano - ci sarà un summit con il presidente Xi Jinping. Le trattative fra le due superpotenze quindi vanno avanti nel tentativo di sciogliere i nodi rimasti sul tavolo, fra i quali la tutela della proprietà intellettuale e l'attuazione dell'intesa. "Gli ultimi chilometri di una maratona sono i più lunghi e quelli più duri" riassume Peter Navarro, il consigliere sui temi commerciali di Trump.
"E' un accordo positivo per il mondo, avrà un forte impatto" dice il tycoon. Fra i problemi irrisolti ci sarebbe la richiesta di Pechino di rimuovere gli attuali dazi americani sui prodotti cinesi. Washington invece preme per un meccanismo stringente di attuazione dell'intesa che le consenta di assicurarsi il rispetto dei termini fissati da parte della Cina. La bozza dell'accordo concederebbe a Pechino fino al 2025 per centrare alcuni target in termini di acquisti di prodotti americani e concedere alle aziende statunitensi di poter controllare al 100% societa' in Cina.
Le delegazioni sono anche al lavoro sull'organizzazione dell'incontro fra Trump e Xi per sancire la pace commerciale. La Casa Bianca preme per un summit a Mar-a-Lago, ma Pechino vuole una visita ufficiale a Washington oppure un incontro in un Paese terzo. Un faccia a faccia si avrà comunque se e solo se un accordo sarà raggiunto al 100%, al fine di evitare il ripetersi di quanto è avvenuto in Vietnam fra Trump e il leader nordcoreano Kim Jong un. Scenario che Pechino vuole assolutamente evitare. Intanto Trump apre, a sorpresa, un nuovo fronte di scontro con il Messico, minacciando dazi sulle auto che arrivano negli Stati Uniti se il Paese non agirà per rafforzare la sicurezza al confine. Al Messico viene concesso un anno di tempo: se non agirà scatteranno i dazi e poi, eventualmente, una chiusura del confine. "Se il Messico non ci aiuterà non c'è problema, imporremo dazi sulle loro auto - ammonisce Trump -. Se questo non funziona, chiuderemo il confine. Lo farò, non sto scherzando".