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Immatricolazioni auto, parte male il mercato in Italia

A gennaio -7,5%. Per il Gruppo Fca contrazione del 21,6%

Redazione ANSA

Comincia male il 2019 per il mercato italiano dell'auto. A gennaio - secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - le immatricolazioni sono state 164.864, in calo del 7,55% rispetto allo stesso mese del 2018.  Il gruppo Fca ha immatricolato a gennaio 39.773 vetture in Italia, con un calo del 21,64% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La quota scende dal 28,46 al 24,12% (-4,34%).

Gorlier, Fca continua a privilegiare vendite a privati

"In un mercato in discesa Fca continua a privilegiare le vendite a privati, dove aumentiamo le nostre immatricolazioni del 16%, ben oltre l'andamento del mercato. Con soddisfazione vediamo Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Alfa Romeo Stelvio in testa nelle vendite dei loro segmenti". Così Pietro Gorlier, responsabile delle vendite Fca in Europa, commenta i risultati del gruppo nel mercato italiano dell'auto. Fiat Panda - sottolinea Fca - è l'auto più venduta in Italia con una quota nel segmento del 46,3%, seguita da Lancia Yspilon nella classifica generale e da Fiat 500 nel suo segmento. Lancia Ypsilon è leader nel segmento B con vendite in crescita del 55,4% e la migliore quota da aprile 2016. Alfa Romeo Stelvio è leader nel suo segmento con una quota del 13,4%. Nella top ten assoluta compare anche la 500X che con il 13,1% di quota è ai vertici del suo segmento. Jeep si conferma il brand più venduto nel segmento dei fuoristrada con Jeep Renegade e Jeep Compass consolidano la loro presenza fra le tre vetture più vendute dei loro segmenti.

Promotor, pesano quadro economico e incertezza offerta

Quadro economico e incertezza sulle prospettive dell'offerta frenano la domanda di auto. Così Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, spiega il risultato negativo registrato dal mercato italiano dell'auto. Nel nostro Paese, ma anche in altri mercati come quello tedesco - osserva Quagliano - i potenziali acquirenti avvertono che l'auto è sulla soglia della transizione verso nuove forme di alimentazione e vetture tecnologicamente più avanzate. Questa consapevolezza e l'incertezza sui tempi si traducono spesso in un rinvio delle decisioni di acquisto. Un secondo fattore è il fatto che, come nel 2018, alcune importanti case stanno privilegiando i canali di vendita più remunerativi e annullano o riducono l'offerta di vetture usate con chilometri zero. Il terzo fattore è la crescente consapevolezza da parte delle famiglie e delle imprese che l'economia italiana è in frenata. Questa situazione - spiega Quagliano - desta preoccupazione negli operatori del settore, ma è assolutamente da escludere che l'impatto sulle vendite possa essere anche lontanamente paragonabile al crollo che si ebbe nella crisi iniziata nel 2008. Dall'inchiesta mensile condotta da Promotor sui concessionari emerge cautela sull'andamento della domanda, ma per gennaio viene segnalata una discreta tenuta degli ordini e una buona affluenza nelle show room. Per quanto riguarda le previsioni gli operatori manifestano giudizi in linea con quelli dell'ultima parte del 2018. Il 69% ipotizza a tre/quattro mesi domanda stabile o in aumento, mentre il 31% è pessimista. Per Promotor il quadro di inizio anno è coerente con la previsione di un mercato 2019 in moderato calo sull'anno precedente.

Unrae, forte calo mercato e a marzo arriva ecotassa

"Guardando alle prospettive di medio termine, considerando che gli effetti del bonus-malus non sono a oggi prevedibili, secondo le ultime stime del nostro Centro Studi e Statistiche, il deciso rallentamento della domanda interna peserà anche sugli acquisti di autovetture e il mercato nel 2019 proseguirà su un trend di ridimensionamento, come anticipato e in linea con quanto osservato nel 2018". Lo afferma Michele Crisci, presidente dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere. "L'anno - prosegue Crisci - dovrebbe chiudersi in ulteriore flessione dell'1,1% a 1.888.500 unità, oltre 21.000 in meno delle 1.910.000 del 2018. Il contesto economico in peggioramento contrasterà con lo stimolo che negli auspici del Governo dovrebbe venire dal bonus previsto per le vetture fino a 70 g/km di CO2. L'effetto del bonus-malus dovrebbe essere più di sostituzione che di vendite aggiuntive, data la crescente incertezza generale e considerati gli effetti negativi, anche psicologici, su tutti i potenziali clienti di vetture a più alti consumi. Gli impatti sul mercato comunque saranno tutti da verificare". Alle condizioni attuali, nel biennio successivo - secondo l'Unrae - il mercato auto potrà tornare in territorio positivo ma con incrementi marginali intorno all'1% e mantenendo comunque le immatricolazioni di auto di poco sopra 1.900.000 unità, rispettivamente 1.910.000 nel 2020 e 1.928.000 nel 2021.

Anfia, per prima volta vettura benzina superano diesel

"Gennaio 2019 si confronta con un gennaio 2018 che aveva registrato, per questo mese, i volumi più alti dal 2010". Lo rileva Paolo Scudieri, presidente dell'Anfia. "Per la prima volta da settembre 2003 - osserva - le autovetture diesel, in calo del 31% e con una quota del 41% del totale immatricolato, perdono la leadership di mercato a favore delle auto a benzina, che rappresentano il 45% del mercato e, nel mese, registrano un aumento del 28%. Oltre alla benzina, crescono anche le alimentazioni alternative (+3,5% e una quota del 13,7%), con la sola eccezione del metano. La progressiva contrazione delle vendite di auto diesel, sulla scia di quanto accaduto negli altri maggiori mercati europei, sta cambiando il mix delle alimentazioni. La campagna di demonizzazione del diesel tout court e i provvedimenti di limitazione del traffico nei centri urbani, con la penalizzazione di alcune tecnologie rispetto ad altre, sono tra le principali cause. L'anno si apre quindi in maniera non ottimale, sia per la situazione economica non favorevole, sia per le preoccupazioni legate all'entrata in vigore, a partire da marzo, del bonus-malus".

LeasePlan, 11,9% immatricolazioni destinato a noleggio

Delle 164.864 autovetture che, secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono state immatricolate in gennaio, ben 19.754 sono state destinate al noleggio a lungo termine che si aggiudica così una quota dell'11,9% sul totale delle immatricolazioni. Lo sottolinea la società LeasePlan. "La possibilità di trasferire l'onere dell'acquisto della loro nuova auto a una società di noleggio è per questi automobilisti un'ottima soluzione per superare le loro incertezze e naturalmente sostiene la diffusione del noleggio a lungo termine", commenta dichiarato Alberto Viano, amministratore delegato di LeasePlan.

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