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Aston Martin esamina quotazione in borsa o cessione totale

Nessuna decisione presa, intanto a fine anno primi conti in nero

Redazione ANSA

ROMA - Aston Martin, e in particolare il fondo di private equity italiano Investindustrial - che fa capo alla famiglia Bonomi - e un gruppo di investitori kuwaitiani, che assieme controllano oltre il 90% dell'azienda hanno incaricato la banca d'affari Lazard di esaminare alcune opzioni sul futuro del costruttore di auto sportive. Ne riferisce Reuters, specificando che Aston Martin starebbe esaminando la quotazione in borsa o la vendita dell'intero asset, per un importo che viene stimato fra 2 e 3 miliardi di sterline (2,3-3,4 miliardi di euro), ma su queste opzioni non è stata presa alcuna decisione e gli investitori 'potrebbero anche decidere di mantenere il controllo' dell'azienda. Se si dovesse optare per un'offerta pubblica iniziale (IPO) nel terzo o quarto trimestre del 2018, Aston Martin si unirebbe nel mondo borsistico a Ferrari che ha fatto il suo debutto a Wall Street nel 2015. La Casa di Gaydon è al centro di un piano di risanamento che punta a riportare i conti alla redditività dopo sei anni di perdite, obiettivo che potrebbe essere raggiunto quest'anno grazie al buon andamento delle vendite dell'ultima generazione della DB11. Secondo il report di Reuters le consegne sono cresciute del 65% nei primi nove mesi dell'anno, arrivando a 3.330 vetture, con l'attesa di un utile di 180 milioni di sterline su un fatturato per il 2017 pari a 840 milioni di sterline. Tra gli elementi forti del programma varato da Andy Palmer, CEO di Aston Martin, vi è anche il lancio nel 2019 del nuovo super-suv DBX, per il quale è in completamento un nuovo stabilimento in Galles, e che dovrebbe permettere, assieme ad altre novità, di quadruplicare le vendite complessive.

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