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Il braccio di ferro Usa-Germania minaccia la componentistica italiana

A rischio i 3,9 mld di euro di parti auto acquistate dai tedeschi

Redazione ANSA

ROMA - E' il settore della componentistica auto quello che in Italia potrebbe subire il maggior contraccolpo da un eventuale scontro commerciale tra Stati Uniti e Germania. I milioni di auto che le case automobilistiche tedesche vendono negli Usa e che il presidente Trump ha dichiarato al G7 di voler ''fermare'', infatti, utilizzano moltissimi componenti italiani. Nel 2016 tutti i principali brand, da Mercedes, a Bmw, a Volkswagen, ad Audi, per citarne solo alcuni, hanno importato dal nostro paese - rileva l'Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) - un totale di circa 3,9 miliardi di euro (per la precisione 3.884.747.959 di euro) di parti auto, che fanno della Germania il primo mercato di destinazione dell'export dei componenti italiani, con una quota sul totale esportato del 19,5% ed in lieve calo dell'1% rispetto al 2015.

Ma non è da sottovalutare anche il valore commerciale che ha la componentistica auto italiana direttamente esportata negli Stati Uniti. Sempre nel 2016, rileva l'Anfia, l'Italia ha esportato in Usa parti auto per 1.116.433.202 di euro, con una quota sul totale di export del settore del 5,59% ed in calo del 28,1% rispetto al 2015.

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