ROMA - Le prime immagini della segretissima Gigafactory di Tesla che sta sorgendo nel Nevada sono apparse per un paio di giorni su Instagram, il social network per la condivisione delle foto. A postare gli scatti del futuro maxi impianto di produzione delle batterie per le vetture elettriche del brand americano è stato James Lipman, fotografo con contatti nella Casa guidata da Elon Musk. Le immagini, messe online il 27 dicembre, sono state poi cancellate due giorni dopo. Si tratta di un vero e proprio evento in quanto in passato in molti professionisti avevano fallito nell'impresa: un paparazzo era persino finito in prigione per invasione della proprietà privata e aggressione di una guardia nel tentativo di immortalare il sito. La sicurezza Tesla, poi, aveva persino respinto l'incursione di un drone dotato di occhi elettronici. Nei due scatti pubblicati e poi ritirati da Lipman si vede uno scorcio dell'esterno e un'immagine del salone d'ingresso dell'impianto che è in fase di costruzione nel territorio di Sparks e che dovrebbe entrare in funzione a breve. Una volta completata nel 2020, la fabbrica occuperà una superficie di 1,26 milioni di metri quadrati e sarà, sottolineano in Tesla, per dimensione la seconda struttura coperta al mondo. A regime, vi verranno prodotte mezzo milione di batterie agli ioni di litio per auto elettriche all'anno, ovvero un volume superiore a quelle assemblate nel 2013 in tutti gli impianti mondiali.
L'enorme capacità produttiva permetterà di rendere competitive le vetture elettriche, abbattendo notevolmente i costi industriali degli accumulatori: a Palo Alto calcolano addirittura un taglio del 30% già dal primo anno pieno di attività, nel 2017. In quest'iniziativa, il Costruttore a stelle e strisce ha come partner principale la giapponese Panasonic, suo attuale fornitore, che metterà a disposizione il proprio know how per la produzione di batterie cilindriche agli ioni di litio e contribuirà con investimenti e fornitura di macchinari.
La scritta Gigafactory 1 che si nota nella fotografia che ritrae l'ingresso lascia presupporre che l'effervescente Musk abbia già pianificato di aprire ulteriori siti produttivi di accumulatori per autotrazione.