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Bosch, mobilità del futuro può essere pulita e senza stress

Necessario intervenire a 360 gradi, integrando auto moto e treni

Andrea Silvuni BOXBERG (GERMANIA)

BOXBERG - Tra pochi anni, nel 2025, il costo annuo degli ingorghi nelle aree urbane delle città europee potrebbe arrivare - secondo uno studio di INRIX Roadway Analytics - alla cifra di 208 miliardi di euro, decisamente preoccupante perché lo stesso dato, se riferito alle dieci più importanti aree metropolitane degli Stati Uniti, non arriva a 100 miliardi di euro.

E le prospettive - se non interverranno provvedimenti radicali - sono di una ulteriore crescita di questi costi nel Vecchio Continente quando, nel 2050, l'82% dei cittadini europei si sarà concentrato a vivere nelle grandi città.

Questa preoccupante fotografia della futura mobilità nelle aree urbane dell'Europa è stata fornita oggi dagli esperti di Bosch durante un 'summit' tecnologico organizzato a Boxberg, nella regione Baden-Wuerttemberg, dove ha sede uno dei centri per i test del colosso tedesco della componentistica e dei servizi.

Bosch sta lavorando da tempo a soluzioni che affrontano il problema a 360 gradi e tenendo in considerazione tutte le declinazioni di 'hardware' e 'software' dei sistemi di trasporto di persone e cose. Biciclette, automobili, furgoni per le consegne in città e interconnessioni tra le modalità di trasporto: non c'è ambito che Bosch - attraverso una forza-ricerca che conta su 120 centri R&D nel mondo e ben 59,000 tra ingegneri e tecnici specializzati - non abbia e non stia esaminando.

E su molti fronti, come in passato è avvenuto per la sicurezza (due casi su tutti: l'Abs e l'Esp inventati proprio da Bosch) e per la lotta all'inquinamento legato alla mobilità, molte importanti soluzioni sono già pronte e a disposizione dei costruttori oltreché delle Autorità che regolano e gestiscono il traffico, i parcheggi, l'intermodalità e le norme di legge relative.

Bosch, al riguardo, ha sottolineato come traffico e inquinamento non penalizzino solo i conti dei singoli e della collettività, ma stiano creando limitazioni sempre più gravi alla mobilità e quindi alla libertà dei cittadini. Ne sono un esempio i ticket e le Aree a circolazione controllata con pedaggio, che sono ormai una normalità in metropoli come Londra, Parigi, Milano, Roma e molte città tedesche o, ancora, i progetti (alcuni già in vigore) di forte penalizzazione dei veicoli privati ritenuti più inquinanti.

Casi limite, per cercare soluzioni ai problemi della mobilità, sono quelli in vigore in Cina - la lotteria per poter immatricolare un'auto nuova - oppure in Giappone, dove da tempo per acquistare una vettura bisogna dimostrare di possedere o di disporre di un parcheggio fuori dalla viabilità pubblica. O, ancora, come in Usa dove oggi esistono 5mila km dedicati al carpooling.

La visione della mobilità del futuro presentata oggi da Bosch tiene anche conto di questo spostamento del baricentro, verso aree extraeuropee - come Cina, India e altri mercati emergenti - che hanno l'opportunità di sterzare più rapidamente verso nuove soluzioni eco-compatibili.

"Ci sono tre priorità su cui lavorare - ha detto Bulander - evitare, spostare e migliorare i flussi di traffico. La prima implicazione è che, nel lungo periodo, le aree industriali e residenziali dovranno essere riorganizzate per ridurre la necessità di spostarsi da un posto all'altro. Per una gestione ottimale del traffico, le città del futuro dovranno rendere possibile diverse alternative: quattro ruote, due ruote, ferrovia".

"Ciò detto - prosegue Bulander - il compito di Bosch è quello di garantire che il passaggio da un proprio veicolo ad altri mezzi di trasporto sia il più semplice possibile. Ad esempio dovrà essere possibile riservare online e con un semplice click spazi di parcheggio vicino a stazioni ferroviarie o ad aree per le biciclette".

"In altre parole - ha concluso Bulander - i pendolari del futuro avranno sempre con sé i servizi cloud, come propri assistenti personali per la mobilità. Soprattutto dal punto di vista degli abitanti delle megalopoli, un viaggio sarà a zero stress soltanto se connesso in rete".

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